Col pallone della Champions sotto braccio era finalmente felice: Dzeko ha segnato la prima tripletta della sua carriera nella massima competizione europea e l’ha fatto nella none in cui gli serviva pill di tune. Dopo aver fatto il gol dell’anno a Torino, lo scorso 19 agosto, è iniziata l’astinenza e la macchina offensiva della Roma, pur trovando un’intera squadra di marcatori, si è lentamente inceppata. Il suo trascinatore aveva il muso lungo e l’animo ferito, fino a ieri, quando è tornato protagonista. Lui re, Under e Kluivert i suoi fratelli. L’attacco giallorosso si è sbloccato, dalla partenza del «nuovo campionato» col Frosinone sono arrivate 12 reti in tre partite e solo Immobile è passato dalle parti di Olsen. Numeri diametralmente opposti a quelli registrati prima del ritiro punitivo, che «ci ha fatto bene, ci siamo riuniti – puntualizza Dzeko – ed abbiamo detto che cosi non andava bene»: 7 centri fatti e ben 12 subiti in 5 gare.
L’inversione di rotta è evidente, ma Edin è convinto che ci siano ampi margini di miglioramento: «Non siamo nemmeno vicini al nostro massimo, ma abbiamo vinto tre partite ed abbiamo fiducia. Dobbiamo dare ognuno di più». Lui ha sfoderato tutto il suo repertorio contro il Viktoria Plzen, sinistro, destro al volo e un colpo di testa, e ha mostrato una mira quasi perfetta: con 8 tiri, di cui 7 in porta, ha calato il tris. Non una novità per i cechi, contro cui aveva già fatto tripletta con la Roma, ma in Europa League, e in 8 sfide dirette li ha colpiti ben 10 volte: «Li conosco bene, ho giocato in Repubblica Ceca ed anche lì ho fatto qualche gol. Sono contento di aver segnato 3 gol in Champions, era la prima volta per me. Ora abbiamo 3 punti e 4 partite da giocare, le prossime due con il Cska Mosca sono importantissime».
Il cecchino dal sorriso ritrovato è andato ad abbracciare Florenzi con cui c’era stata tensione quando le cose giravano male, la pace è fatta anche pubblicamente adesso. La dedica per la tripletta, pere, va al giovane della Primavera Riccardo Calafiori: Dzeko ha mostrato la maglia del ragazzo che qualche ora prima aveva rimediato un brutto infortunio al ginoc-hio in Youth League. Kluivert, invece, ha scelto di festeggiare il primo gol in giallorosso, quello che lo consegna agli annali di questo club in qualita di più giovane a segnare in Champions a 19 anni e 10 giorni, alzando al cielo la casacca di Nouri, ex compagno dei tempi dell’Ajax che è uscito dal coma dopo un anno: «Siamo tutti con lui», il messaggio all’amico, poi guadagna il palcoscenico: «Una bella soddisfazione entrare nella storia della Roma e spero di continuare a fare la storia di questa squadra. Ma devo ancora migliorare tanto». Sulle orme di papa Patrik e in una squadra che finalmente gira nel verso giusto, con Under che segna il secondo gol stagionale e Dzeko che torna