«Lo stadio della Roma si farà». Partiamo da qui per raccontare una giornata che doveva essere solo di riposo dopo la partita di sabato, che non doveva riservare sorprese, e che invece si è rivelata più importante di molte altre. Perché le parole con cui abbiamo voluto iniziare questo resoconto sono non di una persona qualsiasi, ma della prima cittadina della Capitale, la sindaca Virginia Raggi. Parole pesanti, pronunciate a margine del Villaggio Coldiretti allestito al Circo Massimo, che messe così con lasciano spazio ad alcun dubbio. E non è un nostro esercizio di fantasia o una forzatura, perché davvero ad oggi non c’è assolutamente nulla che possa ragionevolmente impedire la costruzione dell’impianto di Tor di Valle.
«A meno che non ci sia un disastro epocale, cosa che escludo perché tutte le istituzioni in conferenza dei servizi hanno dato l’ok – ha aggiunto la sindaca – si procederà con lo stadio della Roma, eventualmente apportando quelle modifiche che servono. Tenderei ad andare avanti, a meno di disastri. Ora aspettiamo la risposta del Politecnico di Torino che valuterà la questione trasporti e che dovrebbe arrivare entro un mese e mezzo, due mesi».
«Entro la fine dell’anno» è stata poi la chiosa della Raggi circa i tempi di approvazione del progetto. Raggi che poi è intervenuta anche a Radio Radio per chiarire un aspetto che invece nelle scorse settimane aveva lasciato perplesso più di un osservatore. «Il Politecnico ci ha chiesto, mi sembra, un mese e mezzo o due mesi per riuscire a rivalutare la questione dei trasporti. All’esito di questa perizia capiremo bene in che direzione muoverci. È evidente che per l’amministrazione andare avanti è importante, però, l’abbiamo sempre detto, lo stadio deve essere fatto bene, se ci sono dei dubbi su un elemento vanno chiariti. In caso bisogna recuperare quel minimo che, se dovesse essere, non è stato fatto e si va avanti. Il placet dell’amministrazione c’è e resta, però le cose devono essere fatte per bene». Il placet dell’amministrazione c’è e resta. Più chiari di così non si poteva essere.
Una questione strategica per il M5S (…)
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