“Un saluto ai tifosi della Roma, sono molto contento e emozionato di essere qui. Torno sempre con grande cuore a Roma”.
Che momento sta vivendo il calcio austriaco, dopo l’Europeo, che non è andato benissimo?“La nostra nazionale ha fatto una buona strada nelle qualificazioni e alla fine siamo arrivati al primo posto. Poi in Francia abbiamo fatto malissimo. Nel campionato, da un po’ di tempo a questa parte è sempre il Salisburgo la squadra più forte, poi il Rapid è un gradino dopo l’Austria Vienna”.
Tra le due squadre di Vienna, lei ha sempre fatto il tifo per il Rapid Vienna, il club per cui ha giocato. “Sì, le mie due squadre del cuore sono la Roma e il Rapid Vienna, calcisticamente sono cresciuto lì”.
Quindi per lei l’Austria Vienna è un po’ come la Lazio, un derby? “Sì, c’è una grande rivalità, un derby molto acceso. Una partita carica di mille emozioni”.
L’Austria Vienna è il prossimo avversario della Roma in Europa League, che confronto immagina? “L’Austria Vienna ha iniziato abbastanza bene la stagione, è una squadra dai due volti. In campionato sta andando malissimo, gioca male anche se ha vinto l’ultima gara in trasferta. In Europa League, invece, stanno giocando abbastanza bene, sembra abbiamo più voglia, ci mettono più grinta. Ma se la Roma gioca come sa fare, con la giusta concentrazione non c’è partita”.
Crede possano essere Roma e Austria Vienna le due squadre che si qualificheranno? “La Roma è più forte tra le due e ha tutte le carte in regola per passare il turno”.
Loro vengono dai preliminari e nei primi due turni, una vittoria e un pari. “Sì, come dicevo hanno fatto bene. Segnano molto e il reparto offensivo è quello che fa meglio. In difesa spesso non sono concentrati e sbagliano cosa semplici”.
Ci evidenzia i loro punti di forza, i loro giocatori più forti? “Il portiere Almer è in nazionale, ma spesso fa errori grossolani quando gioca nel suo club. I due attaccanti davanti sono forti, ma non hanno un vero e proprio punto di forza. Possono fare bene in una gara e male nell’altra. Hanno la caratteristica di fare molto turn over”.
Crede che il passaggio del turno sia alla portata della Roma? “Sì, solo la Roma può sbagliare e non passare il turno. L’unico aspetto da temere è che per loro giocare all’Olimpico contro la Roma è come giocare la finale di Champions League, forse è la partita più importante che giocheranno quest’anno. Poi, non so se lo sapete, ma in Austria ci sono molti tifosi della Roma, quindi c’è molto entusiasmo intorno a questa gara”.
Nella gara di ritorno che ambiente troverà la Roma? “In questo periodo c’è un forte calo di presenze di tifosi allo stadio perché l’Austria Vienna gioca in uno stadio di appoggio in attesa che sia pronto il nuovo stadio. Il Prater Stadion è uno stadio grande e in campionato è sempre vuoto, ma sono certo che contro la Roma però ci saranno molti tifosi, sarà quasi pieno”.
Un giudizio sul loro allenatore, Fink? “Non lo conosco personalmente, professionalmente è molto ambizioso. Vuole il massimo dai suoi. E spesso il suo gioco diventa troppo offensivo. È un buon allenatore, ma fino ad oggi non ha vinto nulla, deve dimostrare ancora il suo valore”.
Ha detto di seguire più la Roma dell’Austria Vienna, cosa ne pensa della stagione che stanno dei giallorossi? “Secondo me manca davvero pochissimo alla Roma per vincere il campionato. Ogni anno pensavamo di vincere qualche cosa e poi per pochissimo è arrivata davanti un’altra squadra. La qualità c’è, si deve lavorare sulla continuità, così arrivano i risultati”.
Spalletti allenatore lo ha conosciuto già a Venezia, che ne pensa? “È un bravissimo allenatore. Io conosco i suoi metodi di lavoro perché mi ha allenato nella mia ultima carriera da giocatore. È stato lui a volermi. Mi piace molto il suo modo di giocare ed è bravo con i suoi calciatori”.
Qual è la sua caratteristica principale? “Lui va dritto per la sua strada, con le sue idee. È determinato e non cambia il suo modo di lavorare. Ha dimostrato di essere un allenatore di livello”.
Cosa si aspetta da questa stagione? “Io tifo Roma, penso che quest’anno vinceremo il campionato”.
Szczesny e Alisson che portieri sono? “Alisson lo conosco poco, lo ho visto giocare poche volte, non lo posso giudicare. Szczesny, invece, ha fatto grandi parate, dà molta sicurezza alla difesa. Mi piace, ha una buona personalità, è un portiere completo”.
Qual è il ricordo più bello dei suoi anni in giallorosso? “Molto difficile sceglierne uno in particolare. Dal primo giorno qui a Trigoria mi sono trovato benissimo con tutti. Se devo scegliere qualche momento in particolare, mi piace ricordare tutti i derby, un’emozione pazzesca. La presenza vicina del pubblico che ci spingeva a fare bene. L’ambiente caldo dell’Olimpico è una cosa unica”.
C’è ancora un suo ex compagno in rosa, Francesco Totti. Avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato fino a questa età battendo ogni record societario? “Francesco è impressionante. Anche io ho giocato tanti anni, ma io ho un altro ruolo. Io ho smesso che avevo quasi quarantun anni, ma lui è un vero fuoriclasse che è riuscito per così tanti anni a giocare a così alto livello, in Serie A. Una cosa straordinaria”.
Qual è la sua caratteristica primaria? “La cosa più particolare è che si è assunto la carica di capitano molto giovane, e l’ha saputa sempre gestire benissimo. Quindi non ha solo un grande talento in campo, ma ha subito evidenziato una grande personalità”.
Con chi sei rimasto in contatto di quel gruppo? “Candela, Delvecchio, Cafu… eravamo un bel gruppo, mi ricordo tutti con grande affetto. Anche se Trigoria è molto cambiata, è molto migliorata, più moderna, ma c’è ancor la mia camera!”.
Di cosa si occupa oggi? “Faccio molte cose, faccio il commentatore per Sky già da dieci anni, e scrivo per un giornale, il quotidiano più grande il Kronen Zeitung. Ho anche una piccola ditta di pubblicità. Sono sempre in giro e quando posso passo per Roma”.