La cessione di Miralem Pjanic dall’As Roma alla Juventus è stata annunciata da entrambe le squadre il 13 giugno scorso, al prezzo di 32 milioni di euro, ma è stata iscritta dai due club in due bilanci diversi. La Juventus ha subito comunicato che «gli effetti economici e patrimoniali di tale acquisizione avranno effetto a decorrere dalla stagione sportiva 2016-2017», quindi nel bilancio d’esercizio cominciato il primo luglio scorso, data in cui il bosniaco è stato tesserato a Torino. Come in genere avviene nel calciomercato estivo, anche se perfezionato prima del 30 giugno il trasferimento di un giocatore decorre dalla stagione successiva.
Fino al 30 giugno Pjanic era un tesserato della Roma. Il club di James Pallotta, che ha ottenuto dalla cessione una plusvalenza pari a 28,27 milioni, ha deciso però di inserirla nel bilancio al 30 giugno 2016. Il club spiega che avendo depositato il contratto il 13 giugno, in base alle regole standard, ha inserito la plusvalenza nel bilancio in corso, chiuso il successivo 30 giugno. L’anticipo ha consentito alla Magica di ridurre la perdita del bilancio consolidato 2016 a 14 milioni. Altrimenti il rosso avrebbe potuto raggiungere i 42,2 milioni, un milione in più dell’anno precedente. Forse l’ultimo, inatteso gol di Pjanic in giallorosso.