Batistuta presto compirà cinquant’anni ed è a Firenze per girare scene del docufilm “El nùmero nueve”, diretto da Pablo Benedetti. Nell’occasione ha anche commentato le stagioni in corso di due delle sue ex squadre, Roma e Fiorentina che si affronteranno sabato alle 18.00 al Franchi. Le sue parole:
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Adesso è cittadino onorario. E sabato sa chi gioca? «Fiorentina-Roma, lo so. Il regista (ride, ndr) vorrebbe che andassi allo stadio. Vediamo. Due città nel mio destino. La prima volta che arrivai in Italia per giocare al Viareggio atterrai a Roma. Vidi un cartello con scritto ‘Roma’ e mi ci feci una foto festeggiando. Nel giorno di pausa andai a Firenze. Sa cosa c’era? Fiorentina-Roma. Meno di due anni dopo giocavo in viola. Poi vinsi uno scudetto a Roma, festeggiando davvero davanti a quel cartello come per chiudere un cerchio».
Sabato chi vince? «A me fa piacere quando vincono entrambe. Tifo Fiorentina ma non voglio mai il male della Roma. Mi hanno accolto bene, ho passato due anni bellissimi. I romani sanno che a Firenze sono a casa, lo rispettano e mi sento in armonia».
Sarà anche battaglia da centravanti. Dzeko contro Simeone. «Non sono paragonabili. Dzeko è un grandissimo giocatore, il simbolo per qualità di questa Roma. Simeone, cui voglio bene, lavora per crescere».
Dove può arrivare la Roma? «Può vincere la Champions come andare fuori subito».
Totti fa il dirigente. Le sarebbe piaciuto farlo a Firenze? «Si, ci tenevo, ma mi sono messo l’anima in pace. Era solo un mio desiderio e non ho niente contro il club, anzi. Purtroppo sono fuori dai loro piani ma non per questo sono cattivi. Nel frattempo ho seguito il corso da allenatore. Ho avuto offerte dal Sudamerica e dalla Francia. Ma non sono pronto».
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