«Al primo allenamento al Cukaricki (il suo antico club di Belgrado, ndr) l’allenatore ha fatto correre me e altri 5 giocatori della Primavera, tutti appena promossi in prima squadra: “Fate 5 giri nella foresta, non tornate finché non avete finito”. Erano giri lunghi. Ricordo il caldo e la stanchezza. Dopo 4 giri, uno di noi ha suggerito di fermarci dove eravamo, perché nessuno ci stava vedendo. Gli altri erano d’accordo, ma io non capivo. Non ero arrivato fin là per non seguire le istruzioni. Ho corso quell’ultimo giro a (…)
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