Fiorentina e Roma appaiate in classifica ma stasera chi parte favorito?
“Sì, sono due squadre che hanno gli stessi punti, la Roma però ha avuto inizio confuso il primo mese, ha perso tanti punti, nelle partite che sappiamo tra Chievo, SPAL e Bologna. Mi aspetto molto di più dalla Roma. La Fiorentina invece è una squadra compatta, giovane, sta facendo bene. Anche loro sono reduci da due pareggi quindi qualcosa un po’ è cambiato in queste due partite, rispetto all’inizio. La squadra di Pioli era partita alla grande, magari anche grazie ad alcune partite facili in casa. Sarà una partita molto aperta comunque, tatticamente la Roma non cambierà anche se manca De Rossi, e credo sia favorita”.
Sarà un duello tra numeri 0, il Simeone visto fin qui merita ancora fiducia? “È ancora giovane Simeone, per lui è un anno importante sicuramente, ha la possibilità di giocare tutte le partite e deve far bene. Però è ancora presto per dire se diventerà un Batistuta o solo un buon giocatore di serie A. La maglia numero 9 della Fiorentina è un po’ sempre l’eredità di Bati, è un numero importante però bisogna lasciare anche il tempo a lui di crescere. Questa stagione dirà se Simeone avrà fatto il salto di qualità”.
Nella tua Francia, invece, Deschamps ha voluto inserire anche Veretout: è da nazionale campione del Mondo il centrocampista viola? “Veretout non l’ho seguito sempre purtroppo però se Deschamps l’ha chiamato vuol dire che ha qualità, vi assicuro che nessuno viene chiamato per caso. È comunque un calciatore del campionato italiano e sicuramente ha tanto margine di crescita per cui bene per lui. La Roma dovrà stare anche a questo calciatore (che l’anno scorso segnò nel match d’andata, ndr)”.
Da ex compagno di Enrico Chiesa invece, reputi Federico uno dei migliori talenti della Serie A? “È ancora presto per definirlo in questi termini. Parlando di calcio, è vero che Chiesa ha fatto bene ma prendiamo in confronto Ünder: ha la stessa età e l’anno scorso, giocando 10 partite di meno, ha fatto 1 gol in più e non è perché a Roma sia più facile segnare, perché lì ha la pressione addosso. Per cui Federico secondo me deve ancora crescere per arrivare al livello del padre, che ha fatto una carriera meravigliosa. È presto per dire che è un campione, è un gran giocatore per ora. Bisogna sempre stare attenti a dare giudizi affrettati, resta comunque un bel giocatore ma c’è appunto anche chi ha fatto meglio”.