Passo indietro?
“Ce la siamo presa comoda e si è pagato a caro prezzo. La prestazione l’abbiamo fatta, eravamo stati bravi a incanalare bene la partita, siamo mancati nel chiuderla definitivamente e loro sono stati bravi, caparbi, sono stati più ‘squadra’ che deve lottare per qualcosa che non gli ricapiterà più”.
Cosa è andato storto? “C’è stato un calo di tensione e di attenzione perché reputi la partita finita. E’ successo e l’abbiamo pagato più volte, forse non mi riesce di farli essere così determinati fino alla fine. C’è da lavorare di volta in volta per creare un clima più carico di impegni e costante, sempre”.
Possibile che l’ingresso di Dzeko abbia scombinato l’assetto tattico per un momento? “I miei giocatori avevano le idee chiare e hanno assimilato subito le mie richieste. Con Dzeko volevo alzare la squadra, mancavano dieci minuti e volevo congelare la palla davanti buttandola su di lui. Certo, se si perde si è sbagliato, ora è da lavorare forte per andare a prendere punti in trasferta contro queste squadre qui”.
Come procede Gerson? Perché il cambio di Iturbe? “Iturbe ha fatto la sua partita ma mi serviva uno più difensivo da quella parte: è stato un cambio tattico. Gerson ha giocato bene palla e secondo me ha fatto una buona prestazione, ogni tanto gli ci vuole tempo, è un po’ lento, però sono tutte cose che troverà giocando e adattandosi in campionato e in Europa”.