Aspettando Schick. La seconda stagione in giallorosso del centravanti ceco, l’acquisto più costoso della storia della Roma (complessivamente quaranta milioni pagati e in parte promessi la scorsa estate) rischia di essere come la prima: una delusione. Eppure Patrik si era presentato in forma smagliante all’inizio della preparazione: aveva lavorato da solo durante l’estate con un personal trainer del suo Paese per mettersi alle spalle tutti i problemi del primo anno in giallorosso. Ma dopo essere stato uno dei migliori durante il precampionato è tornato malinconicamente in panchina. Una sola partita da titolare, contro il Frosinone.
Quattro gol realizzati dalla Roma per dare il via alla riscossa, ma sono finiti sul tabellino dei marcatori Ünder, Pastore, El Shaarawy e Kolarov. Patrik Schick non sfruttò quella chance è fu tra i peggiori in campo. Poi qualche spezzone, ma è ancora all’asciutto. Neanche un gol. Complessivamente 227 minuti in campionato e 46 in Champions, senza mai un acuto. Se Di Francesco gli preferisce sempre il Dzeko con la luna storta di questa stagione un motivo ci sarà. Patrik anche sabato a Firenze quando è entrato nel finale è apparso sfiduciato e svogliato. Domani a Mosca toccherà ancora al bosniaco, che in Champions ha già segnato cinque gol. Per il ceco ancora panchina.
CON LA SAMP – I tifosi lo considerano ancora un oggetto misterioso, finora non è riuscito a mostrare il talento che aveva messo in mostra con la maglia della Samp.
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