Il Var va usato di più, parola di Nicola Rizzoli, designatore di serie A. «Controllare al monitor 5-6 volte in più in un campionato è meglio che 5-6 volte in meno». Perché, «non possono soddisfarmi 7 errori evitabili, dobbiamo lavorare per evitarli». Anche se, dati alla mano, nelle prime 120 partite di questo campionato sono uno in meno rispetto alla scorsa stagione nello stesso periodo, Rizzoli ordina ai suoi di andare più spesso al video a controllare le proprie decisioni. «Cinque dei sette errori sono avvenuti perché l’arbitro in questione non ha verificato l’episodio al monitor», ha aggiunto.
Gli altri due episodi sono stati, invece, dei veri e propri errori arbitrali, che non c’entrano con la Var. Sono il gol annullato a Berenguer in Udinese-Torino (1-1, 16 settembre) perché si era alzata la bandierina dell’assistente Caliari e Valeri aveva fischiato proprio un attimo prima che il palla varcasse la linea di porta, rendendo inutilizzabile il Var; e il rigore non concesso da Manganiello (nonostante lo avesse rivisto al monitor) a Svanberg in Bologna-Udinese (2-1, il 30 settembre).
GLI EPISODI – Nell’incontro di ieri in Lega a Milano tra arbitri e allenatori, Rizzoli ha mostrato «tutti gli errori e le situazioni grigie», snocciolando alcuni numeri. «L’anno scorso si è passati da 5.78% errori a meno dell’1%. Il rischio è pensare di azzerare gli errori: la Var non deve rendere partite perfette, ma eliminare quelli più importanti». A questo incontro erano assenti (giustificati da tempo) Massimiliano Allegri, Gian Piero Gasperini, Marco Giampaolo ed Eusebio Di Francesco (c’era il ds Monchi).
Diversi gli episodi rivisti in video. Per quanto riguarda i falli di mano è stato visionato quello di Inter-Parma (0-1, il 15 settembre): tocco di Dimarco, che l’arbitro Manganiello avrebbe potuto rivedere. Troppo lieve, quasi impercettibile, il precedente tocco di coscia per scagionare il terzino, che poi nel finale avrebbe realizzato – ironia della sorte – il gol vittoria. Rivisto anche quello di Vitor Hugo, su cross di Candreva, in Inter-Fiorentina (2-1, 25 settembre). Il rigore assegnato ai nerazzurri da Mazzoleni (Irrati al Var) che aveva fatto andare su tutte le furie la dirigenza viola. Per Rizzoli il rigore c’era. Infine, più recente, il tocco di mano di Benatia. Qui non si è discusso sul fatto che il penalty ci fosse o meno (e che comunque Mazzoleni ha assegnato dopo averlo visto al monitor), ma se era giusto sventolare o meno il secondo giallo a Benatia. Per Rizzoli è un caso al limite: «L’arbitro interpreta se l’attaccante è in controllo del pallone o tenta l’anticipo». Nel dibattito, c’è chi ha chiesto, dalla prossima stagione, di sanzionare sempre il fallo di mano in area. Rizzoli ha ribadito che sì, potrebbero esserci dei cambiamenti (ma non così repentini come la richiesta appunto) ma senza approfondire al momento il tema.
RASSERENARE GLI ANIMI – Nel confronto, durato oltre due ore, Walter Mazzarri è stato molto attivo. «Si sfoghi adesso», ha scherzato Rizzoli. «Prometto che sarò più tranquillo», la replica del tecnico granata. Tra i temi affrontati, proprio quello di rasserenare gli animi. Aprendo l’incontro Gaetano Micciché ha richiamato le squadre a essere un modello da seguire. «Bisogna avere comportamenti idonei, evitare di prendere ammonizioni per proteste o circondare l’arbitro», ha spiegato anche Marcello Nicchi, chiedendo collaborazione affinchè non si diano cattivi esempi. Sulla proposta di Spalletti di arbitri esperti al Var, Nicchi ha sbarrato subito le porte: «Così si bloccherebbe la crescita della nostra classe arbitrale». No di Rizzoli anche alla chiamata Var degli allenatori.