La speranza è l’aria di casa gli faccia bene. Domani Patrik Schick guiderà l’attacco della Roma, per la sesta partita consecutiva, in Repubblica Ceca, dove torna per la prima volta in carriera da avversario.
A Praga, a un’ora di viaggio da Plzen, c’è un po’ tutta la famiglia di Schick. «Loro sono una buona squadra, per me è importante questa partita perché verranno a vedermi tanti amici, tutta la mia famiglia – ha detto nei giorni scorsi il centravanti giallorosso a proposito del match con il Viktoria Plzen –. Mi scuseranno però, ma per me è fondamentale far bene con la Roma e vincere questa sfida».
Proprio a Plzen è nato e cresciuto Vitezslav Lavicka, l’allenatore che lo lanciò allo Sparta Praga: «Non fatemelo paragonare a qualcuno, perché lui non è uguale a nessuno. È unico e speciale», ha detto di lui un anno fa, quando Patrik stava per passare dalla Sampdoria alla Juventus.. «È il miglior talento che abbiamo mai avuto allo Sparta – racconta David Holoubek, all’epoca allenatore dell’Under 19 –. Mi ricorda Thierry Henry, con quel sinistro tocca la palla come pochi, ma ha bisogno di grande libertà in attacco».