«I tifosi li vogliamo, le bestie no». Ma anche quando i tifosi non sono bestie la città, da sola, paga per tutti. Virginia Raggi presenta il conto lasciato dagli ultras dell’Eintracht Francoforte. La sindaca ha chiamato il prefetto Paola Basilone e ieri pomeriggio c’è stato un vertice a palazzo Valentini a cui ha preso parte anche il Questore Guido Marino scettico sulle «ricette del giorno dopo» a fronte di dinamiche del mondo ultras «molto complesse». E scriverà a breve una nota all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, organo del Viminale, in cui ricorderà i costi a carico del Comune e che a suo avviso dovrebbero essere in capo al governo. Perché la Capitale va sotto sforzo ogni volta che c’è una manifestazione sportiva. Giovedì per il match di Europa League i tifosi arrivati dalla Germania erano tantissimi, oltre le previsioni: a fronte dei 5mila biglietti venduti inizialmente, in diecimila avevano già prenotato i voli per Roma. Significava averne cinquemila in giro a vedere la partita in strada e nei bar.
I PERICOLI – Un pericolo ancora più alto. Così sono stati venduti altri cinquemila ticket. Roma è stata sorpresa dall’orda di barbari in pieno orario di lavoro, con la pioggia e soprattutto le tre fermate centrali della metropolitana Spagna e Barberini chiuse oltre a quella di Repubblica mai riaperta dopo l’incidente alla scala mobile in cui, a ottobre, furono coinvolti i tifosi del Cska Mosca. E i poliziotti, seguendo le indicazioni della Digos, hanno fatto sforzi enormi per evitare qualsiasi contatto tra tedeschi e laziali. «Un obiettivo centrato», ha ribadito il questore. Il Campidoglio stima che ogni anno le spese sostenute per le attività e i servizi legati alla stagione calcistica ammontino a quasi 2 milioni di euro. Parliamo di servizi standard che non contemplano i danni, e l’abbandono selvaggio di rifiuti tipo quelli a piazza del Popolo trasformata in pattumiera anche di bottiglie (nonostante l’ordinanza antivetro) o, peggio, del Feyenoord tre anni fa quando gli olandesi danneggiarono la Barcaccia.
Al conto si aggiungono i danni ai privati: in questo caso un supermercato danneggiato, i cassonetti dati alle fiamme, i vetri spaccati delle auto e dei ristoranti a Trastevere per opera di incappucciati, probabili ultrà laziali. Raggi ieri ha sottolineato come il Comune si trovi da solo a pagare l’impatto di questi eventi che comportano turni straordinari della polizia locale, operazioni di pulizia e bonifica da parte di Ama e servizi di trasporto dedicati esclusivamente ai tifosi (giovedì ben 70 autobus). Dando un’occhiata alle spese dell’ultima stagione calcistica 750mila euro sono stati impiegati solo per i vigili, 370mila per altri eventi calcistici, 65mila per gli incontri di rugby e Golden Gala. Di pulizie, Roma ha speso 400mila euro mentre Atac ha sborsato 240mila euro per navette e mezzi vandalizzati.
Ecco perché il Comune chiede risorse e poteri speciali. Il vero obiettivo è riuscire a non far arrivare chi è colpito da provvedimenti. Era stato lo stesso organismo del Viminale a definire l’incontro con i tedeschi «ad alto profilo di rischio». Il punto però è che le polizie straniere non collaborano, ha ripetuto anche ieri Basilone. E buchi informativi ci sono stati dalla Germania, persino nella distribuzione della brochure della Questura in lingua tedesca alla tifoseria non ci sarebbe stata collaborazione.