Ci mancava solo la paperona di Olsen a complicare in avvio una partita, anzi una stagione, già molto complicata di suo. Uno di quegli errori che ti capitano, forse, una sola volta nella vita e che lo svedese ha voluto regalare (per così dire…) ai tifosi della Roma nel momento peggiore possibile. Uno sbaglio vistoso, mortificante, pesantissimo che ha sintetizzato in un attimo, e in maniera cruda ma reale, il momentaccio della squadra giallorossa. La Roma (da tempo…) non è più una squadra. E’, al di là del successo contro il Genoa, un gruppo mal costruito e mal guidato (lo dimostrano i numeri della classifica), con tanti giocatori che tutto dovrebbero fare nella vita tranne che indossare la maglia giallorossa. Una Roma malata che ha vinto la partita rimontando due volte l’avversario ma che, ancora una volta, ha dato l’impressione di essere psicologicamente (e non solo…) allo sbando, per via di una marea di cose brutte che si rincorrono partita dopo partita senza mai trovare una soluzione certa per cambiare definitivamente rotta. Una Roma per larghi tratti della partita piccola, brutta e impaurita di fronte ad un avversario modesto. Una Roma bravissima solo nel farsi far gol da chiunque e in qualsiasi modo. Una Roma senza un gioco continuo e senza personalità, con tanti interpreti logori nel fisico e nella mente. Una Roma tremolante, puerile in fase difensiva e morbidona in quella offensiva.
GESTIONE ANOMALA – Un mix micidiale che si protrae da tempo, troppo tempo, con la dirigenza immobile a guardare. Tutto a posto, si è detto. Nessuna preoccupazione, è stato assicurato da Trigoria, nonostante numeri impietosi e figuracce a raffica. Una gestione anomala, se non altro. Eppure, nonostante le mille e più difficoltà di ogni genere, la Roma ha vinto la partita. Migliorando un pochino la classifica e mettendo al riparo Di Francesco da immediate brutte sorprese. E c’è riuscita grazie al gol di uno dei suoi giocatori più discussi, Bryan Cristante, che nel periodo di maggiore difficoltà ha tirato fuori colpi e prestazione. Scaldando il brodino della domenica. Un segnale incoraggiante, se non altro, in chiave futura, anche se le difficoltà della squadra restano lì. Cristante, a modo suo, si è caricato la Roma sulle spalle e, come si diceva una volta, l’ha condotta alla vittoria. Con la squadra che si è salvata da un calcio di rigorone contro in pieno recupero. Ci mancava solo quello. O meglio, anche quello.