Il dubbio se lo porterà dietro probabilmente fino alla fine e questo è già un vantaggio rispetto a qualche tempo fa, perché vuol dire che anche Schick (al netto del gol e del rigore procuratosi con il Sassuolo) sta dando qualche segnale in più rispetto al passato. Per capire, però, chi a Parma sarà al centro dell’attacco della Roma bisognerà aspettare questa mattina, quando Eusebio Di Francesco parlerà con Dzeko per sapere come si sente. (…).
L’impressione però è che sia davvero scoccata di nuovo l’ora di Edin Dzeko, che dopo il problema al flessore della coscia sinistra accusato subito dopo la trasferta di Udine è tornato a giocare scampoli di partite contro la Juventus e il Sassuolo. Domani, finalmente per lui, potrebbe tornare a giocare dal via dopo quasi due mesi, visto che l’ultima volta è stato il 3 novembre scorso, a Firenze, nella gara pareggiata in casa della Fiorentina. Ma perché Dzeko? L’utilizzo del bosniaco garantisce sicuramente maggiore qualità, più esperienza nella gestione della situazioni difficili ed intricate e giocate da regista offensivo che Schick, ad esempio, non ha nel suo Dna. E in una partita in cui ci saranno pochi spazi da attaccare ed in cui ci sarà invece bisogno di avere fosforo e idee, per Di Francesco il centravanti bosniaco sembra poter essere più utile dell’attaccante ceco. Perché negli spazi stretti lui ci sa stare e perché quando c’è da fare anche a sportellate, ha una predisposizione maggiore alla battaglia rispetto a Patrik. (…)
Difficile, però, che Dzeko possa giocare tutta la partita. Più facile, invece, che ci sia una staffetta in corsa, con Edin magari in campo per un’ora e Schick a chiudere la partita. (…).