Forse è un caso, ma la «migliore prestazione dell’anno» della Roma a Parma – parola di Di Francesco – è arrivata quando il tecnico ha potuto ripresentare al centro dell’attacco Edin Dzeko, la cui importanza va al di là dei gol, che pure sono stati tanti. Nel 2018 il bosniacoèstato, insieme con Robert Lewandoski, l’attaccan te più prolifico della Champions League con 10 gol e ieri la Uefa ha reso omaggio ad entrambi con un tweet: Viktoria Plzen (3), Cska (2), Liverpool (2), Barcellona (2) e Shakhtar Donetsk (1) le sue vittime nell’anno solare. Numeri che vanno in conflitto con quanto fatto vedere in questo inizio di stagione, per lui a doppia velocità: implacabile in Champions, con 5 reti nella fase a gironi, poco incisivo in campionato, dove è andato a segno solo due volte, all’esordio a Torino contro i granata e ad Empoli.
Per la prima volta, da quando è in giallorosso, ha saltato delle partite per infortuni muscolari: in cinque occasioni non è stato convocato mentre in altre tre (Juventus, Sassuolo e Udinese) ha giocato solo pochi minuti. Nella sua prima stagione ne saltò tre per un problema al legamento collaterale del ginocchio, nelle successive due stagioni nemmeno una. Con Dzeko al top, insomma, tutta la Roma gira meglio. Anche per questo la società gli ha messo a disposizione per le vacanze di Natale un preparatore che lo ha seguito a Dubai, dove si è allenato e ha svolto anche alcune sedute di fisioterapia. Proseguirà il lavoro personalizzato da lunedì a Trigoria, per essere al meglio non tanto per il match di Coppa Italia con l’Entella (il 14) , quanto per la prima di ritorno (il 19) contro il Torino. Un nuovo inizio per la Roma e per lo stesso Edin, che in giallorosso finora ha sempre diviso in maniera più o meno equa le sue reti.
Nel suo primo anno al giro di boa era fermo a 3, seppure pesantissime contro Juventus, Lazio e Bologna in campionato, e 2 (con Leverkusen e Barcellona) in Champions: a fine stagione è arrivato a 10. Nella stagione 2016-17, 18 (13 in serie A e 5 in Europa League) delle 39 reti complessive sono arrivate prima del giro di boa e 21 nella seconda parte. Lo scorso anno sono state rispettivamente 11 e 13. Finora è fermo a 7 e la proiezione di 14-16 potrebbe non bastare per aiutare la Roma a centrare tutti i suoi obiettivi: dovrà fare uno sforzo in più.