A Miranda, in uscita da Appiano Gentile, indirettamente conferma la strategia di Monchi, sempre su input della proprietà Usa. Il difensore dell’Inter, offerto anche al ds giallorosso come riportato da Il Messaggero lo scorso 3 gennaio, rappresenterebbe il profilo ideale per sostituire in rosa Marcano. Il brasiliano, tra l’altro, non sarebbe certo il4° centrale da affiancare a Manolas, Fazio e Jesus,ma il nuovo titolare della linea a 4 di Di Francesco.E, insomma, il cambio in corsa migliore nella sessione invernale del mercato.Ma lo stop all’eventuale trattativa viene dallo stipendio del giocatore:3,5 milioni. L’acquisto giusto, dunque,con l’ingaggio però sbagliato.
Perché non rientra nei paletti imposti da Pallotta al management, costretto ad abbassare, già a gennaio, il costo del personale che, nel bilancio (30 giugno scorso) è salito a 158 milioni lordi (il 4° in serie A) ed è quindi cresciuto rispetto alla stagione precedente in cui si assestò a 145 milioni (+13).E, nonostante le partenze di Nainggolan e Strootman (non di Alisson, economicamente trattato quasi come un calciatore qualsiasi), lievitato anche nel bilancio attuale. Karsdorp e Marcano, difficili da piazzare, sono gli ostacoli di inizio 2019. Miranda, 34 anni, ha al momento rifiutato le offerte di almeno 2 club in Brasile e non lo hanno ancora convinto le proposte recapitategli dalla Cina e dagli Emirati Arabi. Prima di Natale ha chiesto al suo manager di provare a piazzarlo in Italia, dando la priorità proprio alla Roma. Che,perora, aspetta e riflette. L’Inter, comunque, preferirebbe non darlo a una rivale per la zona Champions. Soprattutto non lo cede in prestito, chiedendo 5 milioni. Anche perché Spalletti pretende subito il sostituto.