Se la mamma di Nicolò Zaniolo troverà qualche “collega” con il suo stesso appeal sui social, probabilmente verrà coniato presto un nuovo acronimo che farà concorrenza all’ormai famosissimo Wags (Wifes And Girlfriends), ovvero mogli e fidanzate di sportivi famosi. La signora Francesca Costa, infatti, ha quarantuno anni portati splendidamente e, con il figlio diventato una star della Serie A nel giro di qualche mese, sta vivendo anche lei un momento di grandissima visibilità. Romana e romanista, la prima MOAP (Mum Of A Player, proviamo a inventare un termine) ha la passione per il fitness e si vede. Sul suo profilo Instagram (che ha raggiunto in fretta quota 10mila follower), del resto, pubblica frequentemente stories sui suoi faticosi allenamenti in zona Eur.
Diventata ormai ricercatissima dai media, Francesca si è concessa ai microfoni di Fuorigioco. Il primo passaggio e sulla passione calcistica del figlio, il giovanotto che sta facendo impazzire e sognare i tifosi della Roma. «Da bambino tifava per la Juventus, ma non è mai stato sfegatato. Il suo idolo era Kakà». Oggi, invece, il punto di riferimento calcistico del centrocampista tutto corsa e classe è un altro. «Ammira molto Modric», confida la mamma. A Trigoria, la signora Zaniolo, sposata con Igor (ex-calciatore anche lui) si sente a casa. «Tifo Roma da quando avevo vent’anni, grazie a Francesco Totti e alle canzoni di Antonello Venditti. Il capitano l’ho sempre ammirato, per come giocava e per la beneficenza che fa senza dire nulla».
Poi racconta il primo faccia a faccia con il suo idolo. «Ero con Nicolò e Igor, Francesco ci è venuto incontro ed io sono scoppiata a piangere. Non riuscivo a parlare, tanto che poi, quando restammo soli, Nicolò mi disse di avergli fatto fare subito una figuraccia. Mio marito invece rideva». La carriera del rampollo di famiglia è appena all’inizio, diciotto anni sono l’alba della vita, anche calcistica, ma in passato c’è già stato qualche momento difficile, uno soprattutto. «Un giorno la Fiorentina ci chiamò per avvisarci che Nicolò sarebbe stato tagliato dalla rosa della squadra Primavera. Io scoppiai a piangere perché già sapevo come lui avrebbe reagito alla notizia. Infatti quando glielo dicemmo iniziò a piangere anche lui. Per fortuna il padre fu lungimirante e decise di portarlo via da Firenze».
Fosse restato, i Viola lo avrebbero quasi certamente parcheggiato in qualche società satellite. «Invece si fece avanti l’Entella e tornò il sole». L’affare Nainggolan ha portato ora Nicolò nella capitale, proprio a difendere quei colori che la mamma ama tanto. Vederlo lì, nel centrocampo giallorosso, deve essere motivo di grande orgoglio. Lo scorso 3 settembre è arrivata anche la prima convocazione con la Nazionale maggiore di Roberto Mancini. Nicolò sembra davvero un predestinato, anche se di strada da fare ce n’è ancora molta. Intanto lunedì prossimo, allo stadio Olimpico, arriva l’Entella per la Coppa Italia. Zaniolo ha messo la maglia dei Diavoli sette volte nella stagione 2016/17. Poi l’Inter e il resto si sa. Lui ha già conquistato l’affetto dei tifosi grazie alla bravura e alla grinta. E poi, almeno
per metà, il sangue che gli scorre nelle vene e giallorosso.