Serve un difensore centrale. Quante volte lo avete sentito o letto nelle ultime settimane? Centinaia. Peraltro con legittimi motivi, visto che Marcano nel migliore di casi è stato un’assenza, Fazio la controfigura di quello visto nei primi sei mesi dello scorso anno, Juan Jesus come sempre si è acceso a intermittenza. Il risultato è stato che la seconda difesa difranceschiana, oltretutto uscita indenne dalla mezza rivoluzione dell’ultimo mercato estivo, tutto è stata meno che una garanzia. E allora, serve un difensore centrale. Ma non uno che possa vestire gli improbabili panni del terzo o del quarto, serve un potenziale titolare, uno che sia in grado di mettere il sale sulla coda a quelli che ci stanno già, Manolas a parte.
Obiettivo non facile in un mercato di gennaio in cui il budget non è con tanti zeri. Comprare per comprare non fa parte della filosofia di Monchi, fermo restando che poi ci si può pure sbagliare come ci hanno detto le operazioni Moreno un anno fa e, fin qui, Marcano in questa stagione. Ma è vero, Monchi sta cercando un difensore centrale. E stavolta non vuole legittimare il detto non c’è due senza tre. Stavolta vuole acquistare un giocatore che possa garantire presente e futuro alla sua Roma. E il giocatore individuato, abita nella stessa zona da cui l’estate scorsa si è trasferito a Roma Bryan Cristante. Impossibile o quasi che possa arrivare in questa finestra di mercato, ma per il prossimo mercato estivo, el senor Monchi si è preso un certo vantaggio su quei club che vogliono Gianluca Mancini.
Crescita esponenziale Il difensore centrale dell’Atalanta, classe 1996, negli ultimi diciotto mesi è stato protagonista di un’escalation straordinaria. Dall’anonimato o quasi di Perugia all’Atalanta, arrivando a vestire la maglia dell’Italia Under 21. Convocazione frutto di un impatto nella nostra serie A da giocatore vero con tanto di qualche gol che non fa mai male. A Bergamo ha fatto dimenticare in fretta la cessione di Caldara che peraltro poi si è fermato anche complici alcuni problemi fisici, e a Firenze, dove è cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, ha fatto lievitare i rimpianti per un ragazzo a cui non è stato dato il tempo di dimostrare che lui nel calcio che conta ci può stare e pure bene. Monchi se ne è reso conto dalla prima volta che lo ha visto giocare. E ha dato una precisa indicazione di seguirlo con costanza. Il risultato è stato che le referenze non hanno fatto altro che confermare le qualità di questo ragazzo di Pontedera che è stato già convocato dall’omonimo ct azzurro per la Nazionale maggiore.
Trattativa avviata (…)
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