Gli aspetti positivi del match di Napoli non bastano al dirigente che vuole più coraggio e ardore agonistico – Le prodezze di Skorupski, la crescita di Dimarco, la reazione dopo il gol di Mertens e anche la densità in zona palla per larghi tratti del match: non sono mancati gli aspetti positivi, nel match contro il Napoli, ma non sono bastati. Non sono bastati a strappare qualcosa dalle mani del maestro Sarri né bastano al direttore generale azzurro Marcello Carli. Che, analizzando la sfida del San Paolo, sceglie di non mettere in evidenza quello che è stato fatto ma quello che resta da fare. «Quando perdo non sono mai contento – sottolinea – neanche se l’avversario si chiama Juventus o Napoli. Sicuramente nello sviluppo della partita ci sono stati aspetti positivi, forse neanche pochi, ma ho talmente fiducia in questo gruppo che sono convinto, del tutto convinto, che l’Empoli possa e debba dare di più».
Tipo fare gol? «Quello del gol è un problema, lo dicono i numeri, ma per segnare bisogna prima costruire i presupposti. Quindi, a mio avviso, bisogna alzare il livello dell’ardore e serve un pizzico in più di coraggio. Col Napoli lo abbiamo avuto dopo il gol e, infatti, non solo abbiamo sfiorato la rete ma abbiamo anche costretto gli avversari a tre sostituzioni repentine. Prima, però, ce n’era stato poco. Troppo poco, ripeto, per l’effettivo potenziale che io ritengo abbia questa squadra».
Secondo lei, insomma, l’Empoli è più di quello che abbiamo visto a Napoli… «Esatto. Ripeto, non voglio esagerare, gli aspetti positivi ci sono stati. Al di là di tre o quattro interventi di Lukasz (Skorupski, ndr) abbiamo tenuto il campo meglio di quanto non avessimo fatto lo scorso anno, abbiamo fatto passare un brutto quarto d’ora al Napoli fra il primo e secondo gol, ma la stima che ho in questo gruppo mi porta a certe considerazione. Dall’Empoli pretendo di più. Perché può darlo e quindi deve darlo. Perché la corsa salvezza sarà lunga e difficile e, alla fine, la differenza fra le 4 o 5 squadre in lotta la faranno proprio lo spirito, il coraggio, l’ardore agonistico nell’andare a strappare la palla dai piedi all’avversario, il più in alto possibile, per colpirli quando è più facile farlo».
Magari non sarà semplice farlo contro la Roma… «E invece dobbiamo cercare di farlo. Riuscirci, poi, dipende da tante cose. Ma anche contro un avversario in questo momento irresistibile, come
la squadra di Spalletti, possiamo e dobbiamo giocarcela. Magari perdendo con 3 o più gol di scarto, ma solo dopo avergli creato difficoltà per più tempo possibile. Dovranno sudarsela.Perché l’Empoli è una squadra costruita per non essere mai banale e non può permettersi di essere mai banale».