Partiamo da un presupposto: Wilmar Barrios piace parecchio dalle parti di Trigoria, e non da oggi. Protagonista assoluto nella cavalcata del Boca Juniors in Coppa Libertadores, conclusasi con la sconfitta in finale ai supplementari contro il River Plate, il centrocampista colombiano ha perso un po’ di credito in seno alla tifoseria gialloblù proprio dopo l’espulsione rimediata al secondo minuto del primo tempo supplementare della sfida di ritorno. Una macchia che non ha però intaccato la stima di Monchi per il calciatore venticinquenne, valutato anche in queste ore in attesa di verificare sul campo le condizioni di Daniele De Rossi, rientrato in gruppo da pochi giorni. La necessità del Boca di cedere un calciatore straniero entro il 31 gennaio per fare posto al colombiano Campuzano ha facilitato l’avvio di contatti concreti tra club, agevolati anche dalla presenza di Nicolas Burdisso nella dirigenza degli Xeneizes.
L’ostacolo è rappresentato dalla valutazione del mediano, abile a giocare davanti alla difesa, regno in cui spesso domina grazie al suo dinamismo e al suo senso tattico. Dopo il rinnovo firmato il 21 luglio del 2018, Barrios ha una clausola rescissoria da 24 milioni di dollari, pari a circa 21 milioni di euro. Un ostacolo che la Roma potrebbe tentare di aggirare con la formula del prestito con diritto di riscatto attivabile a condizioni non difficilissime. Un’ipotesi che non piace troppo al Boca, spesso rigido anche sulle modalità di pagamento e sulle garanzie bancarie (per questi motivi, ad esempio, è saltato il passaggio di Nandez al Cagliari). Ciononostante, dall’Argentina ci fanno sapere che il club non ha affatto chiuso la porta e che continua a valutare una cessione a titolo temporaneo con un diritto di riscatto che somigli parecchio a un obbligo anche perché ha bisogno di privarsi di uno straniero.
Benedette Olimpiadi (…)
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