Sarà sempre la sfida tra i migliori vivai d’Italia, Atalanta-Roma: la tradizione, che va avanti decenni, non accenna a finire, nonostante qualche inserimento di Inter o Juventus, figlio più che altro di investimenti pesanti per ragazzi già costruiti da altri settori giovanili, o il fortunatissimo ciclo che ha dato al Milan di Arrigo Sacchi la difesa più forte del mondo. Le due squadre che si sfideranno domenica all’Atleti Azzurri d’Italia hanno costruito le loro fortune su bambini fatti crescere e diventare uomini, e calciatori, con criteri di scelta anche piuttosto simili, che hanno sempre privilegiato tecnica di base e fantasia: non ci sono più al timone i due responsabili storici, Bruno Conti e Mino Favini, ma le linee guida sono rimaste le stesse. Solo che i migliori l’Atalanta li ha venduti a caro prezzo, la Roma li ha quasi sempre tenuti in rosa.
La novità è che da qualche anno – da quando, dopo un ventennio abbondante al Chievo, è arrivato come direttore sportivo Giovanni Sartori – la squadra nerazzurra sta un po’ perdendo la sua matrice italiana. E di conseguenza, trovano meno spazio anche i ragazzi del vivaio. Al momento ce ne sono solamente tre in rosa, e uno di questi è il 27enne Francesco Rossi, alla terza stagione da terzo portiere: nel 2014-15 giocava con la Lupa Roma, poi Prato e Teramo, soli 7′ in serie A, subentrando all’ultima giornata dello scorso campionato. Gli altri due sono due giovani stranieri, il gambiano Musa Barrow e lo svedese d’origine macedone Dejan Kulusevski, che Gasperini ha lanciato in serie A proprio domenica scorsa, 18′ al posto di Ilicic nel 5-0 con il Frosinone.
Il primo, che a Roma si ricordano benissimo per i 4 gol segnati al Tre Fontane nel peggior rovescio interno della Primavera a memoria d’uomo (1-7, e a un certo punto lo richiamarono pure in panchina), quest’anno non ha il piede caldo: 13 presenze in campionato, e neanche un gol. I tre segnati lo scorso anno, in 12 partite, e i 4 nei turni estivi di Europa League, promettevano ben altro. Il gambiano – che essendo stato tesserato a metà della stagione 2017-18, ovvero all’ultimo anno di Primavera, nella categoria dei prodotti del vivaio ci rientra per un pelo – ha tolto spazio a Marco Tumminelo, classe ’98 come lui: l’ex giallorosso, visto l’andazzo, andrà via: lo vuole il Lecce, in serie B, e lo avrà prima di fine mercato. La Roma, che lo ha ceduto a titolo definitivo ma mantiene una doppia recompra, nell’estate del 2019 e del 2020, segue l’evolversi della situazione. L’altro ragazzo del vivaio nerazzurro lanciato da Gasperini, Kulusevksi, mercoledì è tornato in Primavera, per i quarti di Coppa Italia, proprio contro la Roma: tra gol, assist e giocate c’è molto del suo talento nel 4-0 per i bergamaschi. (…)
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