Scarico e ricarica. Da queste due azioni riparte la Roma dopo la mezza batosta e l’ennesimo double face stagionale di Bergamo a poche ore da un altro crocevia importante della seconda annata di Di Francesco nella Capitale, la gara del Franchi con la Fiorentina valida per i quarti di finale di Coppa Italia. Già, la Coppa Italia, che quest’anno più che in altre occasioni, sembra essere un obiettivo molto concreto per tutti a Trigoria. Perché snobbarlo sarebbe delittuoso. Lo ha chiesto la Curva Sud, lo testimoniano le parole dei protagonisti, che sanno che non sarà facile, perché la Fiorentina è avversario ostico e perché il cammino, semmai, per la finale, è tortuoso almeno come quanto la strada che porta a Torino, sponda Juventus.
Sempre che a Gasperini e ai suoi ragazzi che sembrano avere una batteria al litio di ultimissima generazione, non riesca uno sgambetto clamoroso alla Vecchia Signora. E in quel caso, specie dopo il 3-3 dell’Atleti Azzurri d’Italia, ci sarebbe una bella occasione per la Roma di rifarsi. Ma prima di tutto c’è la Fiorentina. Gara fondamentale, come sanno bene dalle parti di Trigoria, a partire dal più giovane. l’uomo del momento, che anche contro i nerazzurri si è fatto notare con due assist decisivi: «Non passa il dispiacere per non aver portato a casa i tre punti, ma ora dobbiamo pensare solo a mercoledì che è troppo importante», ha scritto Zaniolo su Instagram.
Verso Firenze Fermi ai box Mirante, Juan Jesus, Perotti, e Ünder, che sono stati sottoposti solo a terapie. Nessuno è recuperabile per Firenze. La squadra oggi effettuerà la rifinitura a Trigoria per poi raggiungere il capoluogo toscano in treno nel pomeriggio. Scarico ieri per chi ha giocato a Bergamo e ricarica per tutti. Perché le scorie negative che lascia un pareggio, l’ennesimo, che sa di sconfitta (e che poi, tutto sommato, è un punto guadagnato), vanno ben presto allontanate. Ricarica. Una parola sola. L’unica via per riprendere il filo di un discorso solo accennato, quello visto nel primo tempo della gara di domenica pomeriggio con l’Atalanta. Ben giocato, che non significa non aver concesso nulla a un’ottima squadra, anzi. Ma testimonia un atteggiamento tanto propositivo quanto cinico. (…)