Due momenti, su tutti. Il primo gol della Fiorentina, in cui suo malgrado si rivela un ottimo recuperatore di palloni per la squadra avversaria rilanciando il contropiede. E poi, una ripartenza comoda: Veretout gli recupera dieci metri e gli sfila il pallone senza incontrare alcuna resistenza. E’ ingiusto, oltre che sbagliato, dargli tutte le colpe del tracollo, tanto più perché Di Francesco lo ha sostituito nell’intervallo sul risultati di 3-1: ma Javier Pastore ancora una volta ha dimostrato di non essere pronto ad affrontare un impegno agonistico di alto livello. Se questo può dare in questo momento, la Roma non può più permettersi il lusso di aspettarlo.
TENTATIVO – Il suo rilancio, covato già la settimana precedente dall’allenatore, aveva un senso. Pastore è stato il principale investimento dell’estate, non solo per la cifra enorme spesa da Monchi per il cartellino (quasi 25 milioni per un giocatore che aveva solo un anno di contratto) ma anche per le cinque stagioni che si è assicurato con la Roma accettando il trasferimento dal Psg. Accolto da centinaia di tifosi festanti a Ciampino, con i capelli raccolti in uno chignon e un sorriso genuino, Pastore sta eliminando i dubbi sul suo conto. Al contrario però: ormai anche a Trigoria si sono resi conto che l’acquisto sia stato sbagliato. 8…9
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