Capitano, pensaci tu. È quasi una preghiera quella che Eusebio Di Francesco, mai così rabbuiato e mai così voglioso di fuggire dalle domande dei giornalisti (la conferenza stampa di ieri è durata 10 minuti scarsi), lancia nell’aria alla vigilia di Roma-Milan.
(…) All’orizzonte c’è la sicura contestazione che l’Olimpico ha promesso ai giallorossi, con in testa Kolarov, che ha già visto spuntare scritte sotto casa: «Kolarov abbassa la cresta», «Kolarov croato» e «Kolarov croato di m…». Un insulto atipico, fatto su misura per un serbo, firmato con una sigla ultrà.
Di Francesco deve ricorrere a De Rossi per le squalifiche di Nzonzi e Cristante, ma forse lo avrebbe fatto anche a rosa completa. DDR sarà il perno del 4-3-3 (con Florenzi «alto»). Di Francesco, nel momento più nero, gli chiede di diventare la sua proiezione in campo: «Mi auguro che Daniele possa dare una prestazione dal punto di vista della presenza, dell’aiuto generale al gruppo, della capacità di stare in campo e di essere un po’ il mister dentro la partita. I dubbi sono come starà realmente, perché non gioca da tempo». (…)