(…) Invece tre anni dopo Eusebio Di Francesco potrebbe persino salvare la panchina perdendo. Non perché Pallotta si sia accorto, con un po’ di esperienza in più nel mondo del calcio, di essere un uomo indulgente. Ma perché la Roma in questo momento non ha un’alternativa convincente a disposizione – nemmeno un totem popolare come era Spalletti all’epoca – e perché Monchi continua a difendere strenuamente il lavoro del suo allenatore, con il quale condivide le responsabilità di una stagione folle, bipolare, ben oltre ogni previsione negativa. Quando Di Francesco parla di “pessimismo orientato” commette un errore di valutazione: nessun tifoso della Roma si sarebbe mai aspettato di vivere un altro 7-1, per giunta in Coppa Italia. (…)
ALTERNATIVE. Ma a chi si potrebbe rivolgere la Roma in caso di addio a Di Francesco? Paulo Sousa è disponibile da mesi, Baldini lo ha già contattato. C’è Christian Panucci, un “romanista”, che rinuncerebbe alla nazionale albanese. Difficile invece immaginare un ritorno di Vincenzo Montella, che ha rapporti problematici con alcuni uomini-chiave della Roma e ha deluso anche Monchi nella recente avventura sivigliana. Il favorito insomma rimane Di Francesco. Sempre se la situazione stasera non precipiterà.