Torna la Champions League, arriva il Porto, un avversario che lei conosce bene…
“Sì è un avversario che conosco bene, la mia ex squadra, sarà una sensazione speciale per me affrontarli”.
A cosa e a chi fare maggiore attenzione?
“Il Porto è un’ottima squadra, non è composta solo da singole individualità. È una squadra che da molti anni gioca con gli stessi giocatori, hanno la stessa compatta ossatura da anni. Dovremmo quindi fare attenzione a come gioca come squadra, non nei singoli giocatori”.
Non ci sarà Marega. Quanto peserà la sua assenza?
“Sarà un’assenza pesante, è un giocatore importante per loro: attacca bene lo spazio, veloce e forte fisicamente. Il Porto ha ottimi giocatori, ma lui in particolare in questo momento sta facendo benissimo”.
Tra le squadre in lizza, tutti volevano incontrare il Porto. È stato davvero un sorteggio favorevole?
“Nel calcio non si sa mai, è evidente che a priori c’erano squadre di maggior blasone. Probabilmente il tifoso potrebbe pensare che il Porto sia la formazione più debole, ma loro sono una grande squadra. Lo hanno dimostrato ai gironi, hanno chiuso al primo posto e, tra l’altro, imbattuti”.
Sergio Conceiçao è stato il suo allenatore lo scorso anno, che tipo è?
“È un allenatore super esigente che spinge i propri calciatori fino al limite, l’anno scorso ha compiuto il progetto di vincere il campionato e non accadeva da molti anni. Sta svolgendo un gran lavoro”.
La Roma psicologicamente sta recuperando serenità dopo un periodo di appannamento…
“Sì, è vero, abbiamo attraversato un periodo difficile, ma stiamo acquisendo gara dopo gara maggiore consapevolezza nei nostri mezzi. Abbiamo disputato una buona fase a gironi in Champions, la continueremo ad affrontare con mentalità positiva perché abbiamo voglia di andare avanti”.
Giocare la prima in casa sarà un vantaggio?
“Difficile da dire. In passato ho pensato che fosse meglio giocare il ritorno in casa, ma la realtà è che dipende tutto da come va l’andata, potremmo dirlo solo a posteriori”.
Sarà importante non incassare gol nella prima gara. In questa stagione la fase difensiva ha avuto momenti di appannamento. Come mai?
“Sarà molto importante non incassare gol, in particolare in casa, perché il gol in trasferta vale doppio in caso di parità alla fine dei 180 minuti. È vero, dobbiamo lavorare di più e meglio in fase difensiva perché invece in attacco la squadra si sta rivelando abbastanza prolifica. Quello che ci manca è un po’ di sicurezza difensiva”.
Cosa l’ha colpita di più del calcio italiano? È vero c’è una grande differenza con gli altri campionati dal punto di vista tattico?
“Sì ci sono parecchie differenze. In particolare tutte le squadre sono ben organizzate e forti tatticamente. Probabilmente negli altri campionati le migliori squadre sono allo stesso livello tattico, ma quelle che sono dietro in classifica in Italia tutte hanno un elevato grado di organizzazione tattica. E abbiamo già visto più volte che le squadre in fondo classifica possono battere le prime”.
Che cosa l’ha impressionato di più nel lavoro quotidiano con i compagni?
“Niente in particolare mi ha sorpreso, a parte il livello molto elevato di diversi calciatori e la forte pressione che c’è intorno a noi. C’è un alto livello di attenzione che viene richiesto a tutti”.
Chi secondo lei può decidere la gara per la Roma?
“Non credo ci debba essere uno che da solo possa risolvere la gara. Dobbiamo cercare di essere superiori come squadra e imporre il nostro ritmo, portare la partita su un terreno che più ci si addice. Dobbiamo essere superiori al Porto nel complesso, come squadra”.
La Roma, in questa stagione, ha sorpreso in negativo o in positivo. Può essere anche quest’anno la sorpresa della Champions League?
“Quest’anno abbiamo avuto delle serie di risultati molto positivi e altre negative, è stata un po’ una stagione sulle montagne russe per certi versi. Credo che la Roma possa ripetere l’exploit della scorsa stagione in Champions League. Sarà difficile, ma ci proveremo. E il Porto è il primo passo”.