La Champions è come fosse la sua coperta di Linus. Nei momenti di difficoltà, Di Francesco ha sempre trovato nell’Europa che conta il trampolino necessario per tornare in auge. E questa sera, contro il Porto, si gioca molto del suo futuro. Perché se arrivare quarti in campionato rimane il diktat di Pallotta, superare il turno gli regalerebbe tante fiches da giocarsi sul tavolo della conferma a giugno: «Il percorso è lungo ma è una buona occasione per fare una grande partita e riportare entusiasmo. Dobbiamo essere ambiziosi». Tra le avversarie che poteva regalare l’urna di Nyon (Barcellona, Psg, Manchester City, Borussia Dortmund e Bayern Monaco) il Porto è quella più alla portata dei giallorossi.
Ma Eusebio non si fida: «È un gruppo compatto, sa quello che vuole. È una delle squadre che ha vinto più duelli difensivi in tutta la Champions. Conceiçao sta facendo un grande lavoro, ha regalato un’identità anche caratteriale. Prima era una squadra con più palleggiatori che andava alla ricerca della qualità, adesso la vedo molto più concreta. Sarà una partita molto dispendiosa dal punto di vista fisico. Servirà il giusto mix di esperienza e freschezza, perché senza corsa non si va da nessuna parte. E poi dobbiamo fare una grande fase difensiva, sarà determinante cercare di mantenere inviolata». In quest’ottica difficile il recupero di Olsen (provino questa mattina: Mirante è pronto) mentre torna dal primo minuto Manolas, tenuto a riposo contro il Chievo.