La copertina se l’è presa con merito di destro, la consacrazione poco dopo di sinistro. Da ieri Nicolò Zaniolo ha aperto ancora più gli orizzonti del suo futuro. Niente più barriere, giù qualsiasi tipo di confine: tecnico, dialettico, culturale. Da ieri anche l’Europa si è resa conto del futuro luccicante che accompagna la crescita del jolly giallorosso. Non solo perché Zaniolo è diventato di colpo il più giovane italiano a segnare una doppietta nella moderna Champions League (a 19 anni e 225 giorni), ma anche perché se la Roma può continuare a sognare di andare ancora lontano in Champions il merito è soprattutto della sua freschezza. Atletica e mentale, perché Zaniolo è un mix concentrato ed esplosivo di talento e sfacciataggine. E i due gol segnati sotto la Curva Sud lo hanno di fatto cristallizzato già di diritto nei cuori della gente giallorossa. (…)
Del resto, la notte sembrava già magica dall’inizio, con mamma Francesca che postava dall’inizio video dello stadio dipinto di giallorosso. A metterci i colori, però, è stato proprio Nicolò, che prima della doppietta si era distinto per alcune giocate importanti come l’assist a Cristante a inizio ripresa. In un ruolo, tra l’altro, mai ricoperto prima, quello di esterno destro nel 4-3-3. Un altro esame superato, in una crescita senza fine. «Sono felicissimo per me e la squadra, è un sogno che si è realizza, una serata che non dimenticherò mai nella mia vita — dice a fine partita —. I gol sotto la Sud? Spero di segnarne ancora molti. Adesso dobbiamo andare a Oporto per conquistare i quarti di finale. La partita l’avevamo preparata così, cercando di non lasciare troppi spazi per poi ripartire» (…)
E a consacrarlo, prima della partita, erano già arrivate le parole di Luigi Di Biagio, il c.t. dell’Italia Under 21 che con Zaniolo in estate andrà a caccia dell’Europeo. «Probabilmente Nicolò sarà con noi, anche se la priorità resta la Nazionale maggiore — dice il c.t. —. Con Mancini decideremo il da farsi, ma penso che farà parte del nostro gruppo: sarà uno dei protagonisti. Noi lo conosciamo da tanto tempo. Che fosse bravo lo sapevamo, che fosse però così bravo probabilmente no. Quello che sta facendo vedere è molto importante. È un grandissimo, la sua esplosione è sotto gli occhi di tutti» (…)