La sua Champions. Come vivere due realtà parallele, Di Francesco si sta prendendo le soddisfazioni più grandi nella coppa più difficile, mentre stenta ancora in campionato. Anche ieri la Roma ha dimostrato di esser diventata una grande d’’Europa, non la migliore, certo, ma una squadra che meriterebbe di entrare tra le prime otto dalla Champions per il secondo anno di fila. Il tecnico definisce la partita col Porto «una delle nostre migliori di quest’anno nel sentirsi squadra».
L’immagine che i tifosi si porteranno dietro è quel testa a testa con Sergio Coincecao: una scena da derby, che ha infiammato l’Olimpico fin lì piuttosto sonnolente e propiziato i due gol giallorossi. «Sono cose di campo – minimizza alla fine l’abruzzese – quando si va oltre ho qualcosa da dire, ma per me finisce lì». Molto più importante analizzare una gara che può accrescere l’autostima. E anche i rimpianti, visto il gol subito in maniera rocambolesca. «Ho fatto i complimenti ai ragazzi, peccato per il 2-1 dove siamo stati soprattutto sfortunati anche se a inizio azione siamo scappati all’indietro un po’ troppo presto. Abbiamo difeso davvero bene, concedendo pochissimo agli avversari, quel gol ha dato forza a loro e ha fatto riemergere i nostri incubi del passato. Meritavamo sicuramente una rete in più di vantaggio. Mi è piaciuto anche il nostro primo tempo, dove abbiamo preso un palo e potevamo sfruttare meglio un altro paio di situazioni».
La qualificazione, che vale 15 milioni per la società, va conquistata al «do Dragao» il 6 marzo e «non giocheremo – annuncia Di Francesco – per gestire e difendere il risultato dell’andata: sarebbe l’errorepiù grande. Servirà equilibrio ma, come ho detto ai ragazzi anche prima di questa gara, chi non fa non sbaglia: osare è fondamentale per vincere». La figuraccia di Firenze in Coppa Italia sembra alle spalle. «E stata una sconfitta troppo netta, non doveva succedere, ci ha toccato nell’orgoglio e con prestazioni come questa proviamo a riportare la gente dalla nostra parte». Quando parla di crescita Capello lo ammonisce: «Voi siete già una grande squadra». DiFra sorride e accetta volentieri i consigli del maestro: «Sono sempre preziosi e me li tengo stretti. Dico che senza consapevolezza non avremmo fatto una prestazione del genere. Abbiamo lavorato tanto sulla testa per far uscire le nostre qualità».
L’uomo del giorno è ovviamente Zaniolo e l’allenatore ci tiene ancora a sottolineare il suo coraggio di averlo inserito, per la prima volta proprio in Champions. «Sento tanti prendersi i meriti per Nicolò e allora dico che son io adallenarlo e farlo giocare. Questo ragazzo va lasciato crescere, dopo l’1-0 gli ho detto di continuare a stare in campo con intelligenza e ha fatto il secondo. Abbiamo un giocatore forte, teniamocelo stretto, ma piano con gli elogi». Capitan De Rossi è sicuro: «Zaniolo diventerà un grande campione. Non scopro niente: col Porto ha scritto un piccolo record che si aggiunge a quello che sta mostrando partita dopo partita e allenamento dopo allenamento». Sulle possibilità di qualificazione: «Il 2-1 non ci può far stare tranquilli, ma è un buon risultato. Sarei stato felice se prima della gara m’avessero detto che avremmo vinto con questo punteggio. Non bisogna prendere gol lì e fare una partita attenta. Non avevamo concesso niente, prendere gol così su una palla svirgolata ci ha fatto male ma partiamo avvantaggiati, diciamo che sarà 51-49».