(…) De Rossi sta per tagliare il traguardo delle 200 partite nella Roma con la fascia al braccio. Degno erede, non c’è dubbio, di quel Francesco Totti che in riva al Tevere è stato il Capitano per antonomasia (570 volte), e «core de Roma» Giacomo Losi (299). D’altronde, la prima staffetta avvenne proprio per via di uno stop dell’allora numero dieci giallorosso. Era il 15 marzo 2006, Totti era alle prese col più grave infortunio della sua carriera (rottura del perone e lesione dei legamenti della caviglia destra) e così, nella gara di ritorno degli ottavi di finale della Coppa Uefa, avversario il Middlesbrough di Hasselbaink e Mendieta, De Rossi per la prima volta eredita la fascia dal fischio d’inizio. (…)
Insomma, siamo dalle parti delle leggende sportive. Sarà per questo, quindi, che ieri da De Rossi è arrivato un messaggio ad un «collega monumento», anche lui ambasciatore vero dello sport italiano, Valentino Rossi. «Tanti auguri di cuore per i 40 anni a una leggenda dello sport italiano e mondiale, che ha reso orgoglioso l’Italia per tantissimi anni a livello internazionale. Con la moto sei forte, ma con lo scooterone sulle vie di Roma, quando ti pare: non mi puoi battere». La sfida a Valentino è lanciata. Capitan De Rossi non si ferma mani. Neppure sulle due ruote.