Cè qualcosa, più di qualcosa che porta Monchi lontano dalla Roma. Basta ascoltare l’elegante risposta di Unai Emery su una possibile reunion in lingua spagnola all’Arsenal: «In questo momento devo concentrarmi sui miei obiettivi con le persone che lavorano qui. Il resto riguarda la società». La verità è che, come Monchi chiamò Emery ad allenare il Siviglia, ora Emery ha chiesto a Monchi la disponibilità di affiancarlo nel piano di potenziamento dell’Arsenal. (…)
I PIANI – Dopo il rimpasto dirigenziale che ha nominato Guido Fienga responsabile esecutivo generale (Ceo) e Baldissoni vicepresidente, e che divide le deleghe interne tra parte manageriale/ amministrativa (Fienga) e istituzionale/legale (Baldissoni), non dovrebbe essere ingaggiato un direttore generale. Ma ovviamente Monchi andrebbe sostituito, secondo due orientamenti. 1) Soluzione interna. Il patron sta valutando la promozione a direttore di uno tra Ricky Massara e Federico Balzaretti. 2) Soluzione esterna. Viene considerato il profilo di Piero Ausilio, che non ha il futuro assicurato all’Inter (anzi). Più indietro sull’ipotetica griglia partono Massimiliano Mirabelli, ex Milan, e Daniele Faggiano, ora al Parma.
L’ALLENATORE – E Di Francesco? Posto che il sodalizio con Monchi, «il mio referente», era più che solido, tanto da legare per un lungo periodo i due destini professionali (se Pallotta avesse deciso di esonerare Di Francesco, Monchi si sarebbe dimesso), la Roma è pronta a confermare l’allenatore in caso di raggiungimento dell’obiettivo: il mantenimento dello status di frequentatrice della Champions League. L’altro traguardo, la qualificazione agli ottavi, è stato già raggiunto, perciò, paradossalmente, per Di Francesco conta più scavalcare una delle due milanesi in classifica che eliminare il Porto. (…)
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