Scommettere sull’intermodalità ed in particolare sul trasporto ferroviario. E’ questo, in estrema sintesi, su cui punta l’amministrazione capitolina. Per evitare il blocco del traffico, una volta che sarà completato il progetto dello stadio a Tor di Valle, si mira a potenziare il trasporto pubblico esistente. Soprattutto su ferro.
Su questo aspetto la relazione del Politecnico di Torino è molto chiara: “L’offerta di trasporto via ferro prospettata per l’opera si propone di trasportare un flusso di utenti pari a 27500 persone (50% della capacità del costruendo stadio) in 75 min. Di queste, si prevede che 4500 gravino sulla ferrovia Roma – Fiumicino tramite la stazione Magliana FS, 2250 utilizzino la ferrovia Roma-Lido in direzione Ostia e le rimanenti 22500 la stessa linea in direzione del centro della capitale”.
Le risorse della Regione Lazio Ma è in grado il trenino che transita per Tor di Valle di rispondere a questa domanda? La risposta è ovviamente negativa. Se si guarda al presente “l’offerta è pari a 64800 passeggeri al giorno per direzione di marcia” come ricordato dal report dell’università piemontese. Quindi, ad oggi, è impensabile che la Roma Lido possa assolvere a questa funzione. D’altra parte non è un mistero che, per il quarto anno consecutivo, sia giudicata come la peggiore linea ferroviaria d’Italia. Ma lo stesso Politecnico si dichiara fiducioso, soprattutto per i “significativi sforzi siano attualmente profusi a favore di un complessivo miglioramento della linea in oggetto da parte della Regione Lazio, che grazie alla delibera CIPE n° 54 del 1/12/2016 ha destinato 180 M€ al radicale riammodernamento della ferrovia Roma-Lido”. A questo punto verrebbe da chiedersi se, questa somma, sia sufficiente a garantire l’utilizzo della linea da parte dei 22500 tifosi che escono o vanno allo stadio.
Servono più treni “Oggi nell’ora di punta, sulla Roma Lido circolano 6 treni l’ora – spiega Maurizio Messina, portavoce del Comitato Pendolari Roma Lido – significa che ne passa uno ogni dieci minuti. Per trasformare la linea ferroviaria in una metropolitana di superficie, bisogna incrementare la frequenza, in modo da garantire un passaggio ogni 3 minuti e mezzo. E questo significa che, calcolando i 75 minuti di afflusso e deflusso dallo stadio, servirebbero 22 treni”. Il primo problema è quindi presto spiegato: mancano i treni.
Come saranno spesi i 180 milioni “I 180 milioni di euro di cui si parla da diversi anni, serviranno per la realizzazione di un deposito, per carità utile, ad Ostia. E solo quello costerà circa 40 milioni – riflette il portavoce dei pendolari – poi ci sono i pannelli fonoassorbenti, i cablaggi da fare e tante altre spese che assorbiranno quella cifra”. E’ la classica situazione della coperta corta. “La RATP presentò un progetto da 450 milioni di euro per trasformare la Roma Lido in una metropolitana. I soldi della Regione servono per fare tutta una serie di opere necessarie, ma non consentono di colmare il gap esistente: servono i treni”.
Nemmeno le risorse che il committente destina al progetto dello #stadiofattobene saranno utili. A Roma Capitale saranno infatti girati 45 milioni che dovrebbero servire proprio ad acquistare nuovi treni, “ma se si considera che ognuno costa 10 milioni – avverte Messina – è chiaro che basteranno per comprarne solo 4 “. Invece ne servirebbero molti di più.
Mobilità drammatica Il presidente Nicola Zingaretti, a metà febbraio, ha dichiarato che saranno acquistati “11 nuovi treni per le ferrovie ex concesse”. Di questi cinque saranno dedicati alla Roma Lido “ma non arriveranno subito ed è verosimile che non saranno disponibili prima del 2023 – ipotizza il portavoce dei pendolari – giusto in tempo per sostituire i più del parco treni della Roma Lido” che ne conta complessivamente 17 ma con un’età media che si attesta sui 17 anni e mezzo. Nel 2023 saranno più che maggiorenni. Insomma, se queste sono le risorse in campo, non c’è da stare allegri. “Lo scenario della mobilità, se si punta sulla Roma Lido, non è catastrofico – avverte il portavoce dei Pendolari – rischia infatti di essere drammatico”.