Chi vincerà il derby della Capitale non si sa, ma finora la palla in rete l’ha messa sicuramente Dazn, la pay-tv aggiudicataria del diritto di trasmettere Lazio-Roma di sabato in prima serata, alle 20.30. La partita bollata come «ad alto rischio» dalla Questura, che ne aveva già chiesto due settimane fa al Viminale l’anticipo alle 15 per ragioni di sicurezza, dunque, si giocherà in notturna come da calendario prestabilito. Nonostante il pericolo di una certa recrudescenza della violenza da stadio sia nell’aria, soprattutto dopo gli scontri nel Rione Monti alla vigilia della gara di Europa League tra i biancazzurri e il Siviglia (cinque accoltellati) e quelli di piazza della Libertà in occasione della festa per i 119 anni della Lazio, a gennaio. Come se il ricordo della tragedia di Milano, quando fuori San Siro, a dicembre, venne investito e ucciso nella guerriglia tra tifoserie, l’ultrà del Verona Daniele Belardinelli, fosse ormai svanito. Si disse allora: «Mai più partite a rischio di notte». Ma dopo due mesi, a Roma, ecco il derby sotto i riflettori artificiali.
LA STAFFETTA – Così è stato deciso, ieri mattina, nella riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico che non ha riscontrato criticità tali, comunque, da comportare l’anticipo del match. Un incontro arrivato in concomitanza con il passaggio di consegne al comando della Questura tra l’uscente Guido Marino e il nuovo numero uno, Carmine Esposito, che si insedierà formalmente in via di San Vitale domani, giorno in cui si svolgerà il tavolo tecnico operativo che predisporrà la macchina della security per il derby, seguendo anche le indicazioni del Gos, il Gruppo operativo sicurezza. Ma pesano, soprattutto, le informative della Digos e i riscontri degli agenti del commissariato Prati che costantemente l’evolversi dei pre-partita. Di notte è più facile occultare armi improprie e coltelli, più difficilmente l’elicottero si alza in volo e le immagini che comunque può trasmettere a terra sono meno nitide.
CANI SCIOLTI – Un migliaio gli agenti tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, che saranno schierati attorno all’Olimpico. Da Ponte Milvio a piazzale Clodio l’area sarà blindata. Altrettanti uomini e donne saranno impiegati nei diversi turni, a partire da domani, fino alla notte di sabato, per vegliare su punti nevralgici per le due tifoserie, il Ponte degli Annibaldi, a Monti, innanzitutto, su cui gli ultrà di Lazio e Roma si contendono il primato degli striscioni appesi (e dove penzolarono anche i manichini con le maglie giallorosse dopo il derby del maggio 2017). Occhi puntati, poi, sulle vie del Centro dove potrebbero riversarsi cani sciolti e ultrà stranieri gemellati diretti nei pub o negli alberghi. In Curva Nord è, infatti, atteso l’arrivo degli spagnoli del Real Madrid, in omaggio all’amicizia suggellata coi biancocelesti, protagonisti di analoghe trasferte in terra spagnola. E gruppi gemellati sono dati in arrivo dalla Bulgaria (Levski Sofia) e dalla Polonia (Legia Varsavia) per la Lazio e dalla Spagna (Atletico Madrid), dall’Inghilterra (Southampton) e dalla Grecia (Panathinaikos) per la Roma. Sorvegliata anche la sede degli Irriducibili all’Appio.
TAR CONTRO I DASPO – Sugli spalti sono attesi circa 45mila spettatori, di cui 30mila laziali. Ieri erano 12mila i tagliandi acquistati dai giallorossi. In tanti, invece, saranno incollati davanti alla tv per il big-match che la piattaforma televisiva pubblicizza già da tempo. Il derby è, e resta, soprattutto una festa fatta di sfottò e goliardia. Qualcuno tra i laziali è riuscito a ficcare il naso nel capannone dove i romanisti stavano allestendo la coreografia, sbirciando una lupa. Sorpresa rovinata e, allora, in Sud si sta meditando a una modifica. E se la polizia sta continuando a visionare i filmati sugli scontri di Monti e nuovi indagati stanno per scattare, il Tar del Lazio ha, di recente, accolto il ricorso di un lanciacori daspato per essere salito sulla balaustra: per il tribunale amministrativo sarebbe sufficiente la doppia ammonizione con pagamento della multa. E altri ricorsi sono pronti.