Ci sono partite per cui vale la pena stringere i denti e il derby è una di queste. Capita, allora, che persino un giocatore con il limite di sopportazione del dolore molto basso faccia di tutto per esserci domani sera all’Olimpico e spinga al massimo sull’acceleratore: Manolas è tornato a lavorare con il gruppo ieri, ha superato il test fisico dopo l’infortunio alla caviglia e oggi spera di confermarsi nella rifinitura. Se tutto filerà liscio, il greco sarà non solo convocato ma spedito direttamente in campo, a fare il leader della difesa.
Una figura difficilmente sostituibile, e allora ben venga un recupero lampo. D’altronde, dopo i primi allarmismi scaturiti dall’uscita in barella del centrale a Frosinone, si era capito subito che il problema non era tanto grave, l’iniziale gonfiore è sparito in fretta e Manolas ha potuto tranquillamente allenarsi in campo. Passato il dolore per la botta, è stato tutto in discesa e la motivazione di giocare un derby ha fatto il resto.
Di Francesco, se non fosse alla vigilia di una sfida tanto importante sia per la città sia per la classifica, farebbe probabilmente scelte differenti, più prudenti magari, pensando anche alla gara di ritorno con il Porto in programma tra soli cinque giorni. Ma non si fanno calcoli quando c’è di mezzo la Lazio, per di più con un 4° posto da conquistare. La velocità che ha il difensore greco, il senso dell’anticipo e la capacità di guidare la retroguardia sono caratteristiche fondamentali, soprattutto in un momento in cui la Roma sta registrando la solidità del proprio reparto arretrato. Lui è un pezzo troppo importante per garantire l’equilibrio generale della squadra e stavolta farà uno sforzo in più e se la vedrà con Immobile e compagni.
A cambiare, piuttosto, potrebbe essere il suo compagno di reparto, perché Fazio continua ad arrancare e a commettere troppi errori individuali, perciò il tecnico abruzzese starebbe pensando al battagliero Jesus dal 1′, tenendo in considerazione pure Marcano. Non vuole lasciare nulla di intentato per questo derby e sicuramente non vuole privarsi degli attori protagonisti come De Rossi. Il capitano è uno dei pilastri dell’undici giallorosso, irrinunciabile proprio come Manolas, e nonostante venga da un lungo periodo di assenza causato dal ginocchio malmesso adesso sta rispondendo bene alle chiamate dell’allenatore, che ha intenzione di sfruttarlo a pieno nei prossimi 180 minuti.
Lazio più Porto, questo è il piano. Le cose verranno valutate man mano, ma intanto il numero 16 guadagna la sua mattonella a centrocampo contro i biancocelesti. Un’eccezione alla gestione delle risorse si può fare. O quantomeno è quello che si augura Di Francesco, che ora non ha fretta di recuperare Under, clinicamente guarito ma col freno a mano tirato nell’ultima fase di recupero perché sente di non essere pronto e resterà perciò a guardare sia il derby sia la Champions, per ora, mentre la davanti una pedina in più potrebbe essere Schick, tornato in gruppo e ad un passo dalla convocazione. Col suo ritorno il parco attaccanti sarebbe finalmente ricco e assortito, per cui il turco può, prendersi il suo tempo e rientrare con calma. E’ pronto invece Karsdorp, in ballottaggio con Florenzi per la maglia da terzino: tra domani e mercoledì dovrebbe giocarne almeno una da titolare.