(ROMA TV) Qual è stata la reazione dopo questi 120 minuti? “Credo che dobbiamo uscire a testa alta, è stata difficile e sono successe tante cose. Abbiamo anche creato occasioni, ma purtroppo usciamo e non possiamo continuare questo percorso. Si deve lavorare e essere umili, ora abbiamo il campionato da finire nel miglior modo possibile”.
L’episodio con Schick? “Oggi c’è la tecnologia, siamo nel 2019. Credo che bisogna fidarsi degli arbitri, perché se la tecnologia serve solo a fare casino meglio non usarla. Lasciamo stare questa cosa, è un argomento difficile. Siamo tutti umani, chiunque può sbagliare. Oggi l’hanno fatto loro, ma noi non dovevamo prendere tre gol. Ora si deve lavorare con tranquillità e basta”.
Non siete mai usciti dalla partita… “Abbiamo fatto la nostra gara e abbiamo avuto il possesso, anche creando occasioni. Purtroppo non c’è bastato, dobbiamo lavorare e pensare ai nostri errori e migliorare. C’è rammarico ma non è finita, dobbiamo rientrare in Champions, che è la competizione migliore da giocare”.
Eravate preoccupati dagli attacchi del Porto al centro? Per questo la difesa a 5? “Più per l’attacco alla profondità, Marega ha sempre l’attacco in profondità. Nel centrocampo potevamo uscire meglio, loro erano meno e i nostri terzini erano alti, come fatto col Barcellona. Abbiamo fatto quello che il mister ci ha chiesto”.
(ZONA MISTA) “Abbiamo corso, giocato 120 minuti in un campo difficile con un avversario fisico, abbiamo creato occasioni per pareggiare e passare il turno ma non ci siamo riusciti”.
Vittime di un’ingiustizia? “L’arbitro può sbagliare come noi in campo e tutti quanti. Oggi ha sbagliato, poteva guardare, ma non possiamo sempre parlare di ingiustizia. Se avessimo fatto il nostro lavoro, pareggiando o vincendo, non staremmo qua a parlarne. E’ una partita che rimane nella nostra testa, dobbiamo pensare al campionato, dobbiamo arrivare al quarto o al terzo posto”.
L’arbitro vi ha spiegato la sua scelta? “No, c’era troppa confusione. Lui a detto che hanno chiamato da su e non serviva guardare. Dalla panchina nostra facevano confusione, avevano visto che c’era il rigore. Poi abbiamo creato un’altra occasione ma purtroppo non siamo riusciti a passare”.
La squadra è con Di Francesco? “Certo, è il nostro mister. Dobbiamo stare insieme e rispettare le gerarchie. E’ il nostro mister e siamo con lui fino a quando deciderà di restare lui o la dirigenza. Il nostro compito è seguirlo e lavorare”.
Cosa vi ha detto a fine gara? “Non ha parlato, era molto arrabbiato per questo episodio come tutti noi. Ma non ci ha detto niente”.