(…) Il faticoso 2-1 strappato all’Empoli(…) merita l’incitamento d’amore che l’Olimpico ha regalato a squadra e Mister. Ranieri aveva pochissime carte da giocarsi: le ha usate tutte bene. Ha esaltato pubblicamente chi troppo spesso era stato pubblicamente svalutato (Schick), ha rimesso in campo a fare «quello che faceva nell’Ajax» chi per lo stesso motivo ne era uscito (Kluivert), ha chiesto saggezza al più anziano (Nzonzi), resistenza al più colpito (Florenzi). E da tutti ha avuto quel che voleva: «Fare le cose semplici».
Semplici non significa facili, ma utili a ritrovare fiducia per arrivare quarti o, almeno, per riconquistare i tifosi. (…)