Era una Roma responsabilizzata dalla crisi quella che a fine ottobre perdeva la prima di campionato all’olimpico contro la “piccola” Spal, creando un (nuovo) vortice di dubbi intorno a Di Francesco, consapevole all’epoca di non aver curato tutte le ferite nonostante il ciclo di 4 vittorie consecutive, derby compreso, che aveva ridato animo a società ed ambiente dopo il ritiro punitivo.
Quella di oggi è una Roma altrettanto fragile, per certi versi, ma sbloccata dalla vittoria all’esordio-bis di Ranieri: “Voglio una squadra libera da condizionamenti. Dalla Roma ci si aspetta sempre tanto, io sono arrivato qui dopo due sconfitte consecutive ed è logico che senza giocatori importanti in campo, mettendo dentro quelli che non sono abituati a giocare insieme, io debba dirgli: ‘Giocate senza paura, anche se sbagliate non mi interessa’”.
Gli errori non sono, difatti, spariti e, dovendo ricominciare da capo (o quasi) con metodi, modulo e modi del nuovo allenatore, i compiti a casa sono raddoppiati. “La squadra – sottolinea Ranieri nella conferenza stampa all’anti-vigilia del match con la Spal – ha risposto sufficientemente bene sulle prime cose che gli avevo chiesto. Non posso pretendere molto di più in questo momento, cambiando è logico che non viene fatto tutto come vorrei, ma vedo una buona predisposizione e molta concentrazione nel cercare di fare le cose che chiedo”.