Male, malissimo. Uno scenario peggiore di quello che si è aperto a Ferrara sarebbe complicato immaginarlo. E la Roma rischia davvero di non entrare in zona Champions. Un fallimento di risultati —la Spal tra andata e ritorno ha conquistato sei punti contro i giallorossi (non accadeva da 53 anni) —e di prestazioni, con Ranieri che sta mettendo la faccia su un tracollo di cui è ovviamente l’ultimissimo responsabile, in ordine di tempo. Sconfitta per 2-1 e umiliata nell’atteggiamento tenuto in campo, la Roma barcolla senza sapere da cosa ripartire. “Non siamo stati squadra — è frastornato il tecnico — abbiamo messo solo la buona volontà ma evidentemente ci sono giocatori che non hanno proprio nelle loro corde di vincere i duelli. Altri non hanno fiducia e non riescono a essere determinati. Tra noi e la Spal, era più determinata la Spal. La testa? E’ uno dei problemi, il secondo che dobbiamo essere più squadra, il terzo che dobbiamo migliorare sotto l’aspetto fisico, perché abbiamo corso, ma l’abbiamo fatto male”.
Giocatori che faticano a stare in piedi, tantissimi gli assenti, tanto terrore nelle giocate e nervosismo soprattutto in Dzeko: il crollo della Roma è totale e la sosta arriva nel momento migliore, per congelare muscoli e pensieri, prima di affrontare la gara col Napoli. “Se non riusciamo ad andare in Champions, cambieranno aria in parecchi — è durissimo Ranieri — devono dimostrare di essere da Roma i calciatori e ho detto loro, fin dal mio primo giorno, che devono meritarsi quello che guadagnano. Abbiamo perso contro una squadra che guadagna meno, che è più umile e più determinata, che sta con l’acqua alla gola e l’ha fatto vedere. Senza l’introito della Champions, qualcosa dovrà cambiare”.
Il messaggio a tutti era arrivato bello forte e chiaro dal ds pro tempore Massara, prima del fischio d’inizio. “Non vogliamo neanche considerare l’ipotesi di non arrivare tra le prime quattro”. Una frase, quella di Massara, che risuona come un funesto rimbombo, per un finale di stagione che rischia di essere disastroso. E sembra davvero stonare la critica all’arbitraggio di Rocchi, che assegna un rigore generosissimo ai padroni di casa. Tutto è schiacciato dall’imbarazzo che si respira nello spogliatoio giallorosso dopo la sconfitta.
“L’arbitro può sbagliare — spiega ancora Ranieri — anche gli uomini della Var devono fare la loro esperienza, io resto positivo su questo strumento e bisogna cercare di fare meno polemiche”. Non cerca alibi neanche Cristante. “Il rigore non ci sta, ma noi ci abbiamo messo del nostro e non siamo in un momento facile. Dobbiamo ritrovarci, tutti insieme, in questo finale di stagione, mettendoci con la testa giusta, inutile parlare di gare singole. Dobbiamo entrare in campo con una mentalità diversa e con continuità. Mancano dieci partite e dobbiamo crederci”. I quasi duemila tifosi della Roma presenti nel settore ospiti di Ferrara, hanno ricordato Taccola, a 50 anni dalla sua scomparsa, con uno striscione: “Giuliano Taccola fiamma eterna dei nostri cuori”.