A Roma lo insultano, a Siviglia lo abbracciano. Monchi torna a casa: oggi alle 13 sarà presentato al Ramon Sanchez Pizjuan, il suo stadio per 26 anni, dal 1991 al 2017 quando decise di lasciare casa e trasferirsi alla Roma. Una storia d’amore intensa, complessa e senza lieto fine, quella dei suoi due anni in giallorosso. Arrivato con alle spalle 17 anni di straordinari successi sul mercato con annessi trionfi del Siviglia sul campo, Monchi a Roma non è riuscito a ripetere la stessa formula, comprare a poco, far crescere vincendo, vendere a tanto, per una cronica mancanza di pazienza, incomprensioni al vertice della società nello strano triangolo Roma-Boston-Londra ed errori di valutazione.
Così dopo il picco della semifinale di Champions di un anno fa per lo spagnolo è iniziata la picchiata nel gradimento popolare tanto da diventare crudelmente il ‘Cassiere di Siviglia’, con la lista dei nomi da rinfacciargli, in uscita e in entrata, che si allungava col passare delle settimane: Salah, Rudiger, Alisson, Strootman, Nainggolan, Pastore, Nzonzi, Schick.