Marcello De Vito e la ‘congiunzione astrale’. Quella che, secondo una intercettazione, sarebbe il nodo focale dell’inchiesta che ha portato all’arrestato del presidente del Consiglio Comunale di Roma Capitale i lavori dell’Assemblea Capitolina ora cacciato dal Movimento 5 Stelle da Luigi Di Maio. Ma non solo perché secondo il gip Maria Paola Tomaselli, De Vito aveva rapporti anche con Luca Parnasi già finito nei guai per la vicenda relativa al nuovo stadio della As Roma.
La ‘congiunzione astrale’ di Marcello De Vito “Questa congiunzione astrale tipo l’allineamento della cometa di Halley, hai capito cioè? Noi Marcè dobbiamo sfruttarla sta cosa secondo me cioè guarda ci rimangono due anni”. E’ quanto si legge in un’intercettazione ambientale del 4 febbraio scorso fatta dagli investigatori nello studio legale di Camillo Mezzacapo in cui l’avvocato parla con il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito e, finiti in carcere questa mattina.
Nella stessa conversazione viene spiegato come il prezzo delle corruzioni sia dai due (De Vito – Mezzacapo) custodito per poi essere diviso. De Vito: “Va beh ma distribuiamoceli questi”. Mezzacapo risponde: “Ma adesso non mi far toccare niente, lasciali lì. Quando tu finisci il mandato, se vuoi non ci mettiamo altro sopra”.
Per gip Maria Paola Tomaselli, emerge qui con “lampante evidenza la sussistenza di un vero e proprio sodalizio”. I due, si legge nell’ordinanza, “discutono dell’attuale congiuntura politica favorevole per massimizzare i loro profitti illeciti e si esprimono in termini assolutamente espliciti”.
“De Vito sfrutta il suo ruolo per fini privatistici” (…)
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