Un avviso di garanzia di quelli che pesano. Come un macigno. Nell’elenco degli indagati per lo stadio gate è stato iscritto l’uomo più vicino alla Raggi: l’assessore allo sport Daniele Frongia. È accusato di corruzione: per l’accusa «favorì Luca Parnasi». Ieri pomeriggio il fedelissimo della Raggi si è autosospeso dal M5S e ha riconsegnato le deleghe nelle mani della Sindaca.Una pedina chiave nello scacchiere della Giunta (basti pesare che a inizio mandato era il vicesindaco, poi declassato ad assessore per il caso Marra). Uno dei pochissimi di cui Virginia si fida ciecamente.
Si allunga, dunque, la lista delle persone coinvolte in questo scandalo chiamato stadio. E nei prossimi giorni si allungherà ancora di più. Dalla Procura trapela infatti l’indiscrezione che altre tre persone saranno iscritte nel registro degli indagati a vario titolo. Sui nomi c’è il massimo riserbo, e fanno parte di un filone totalmente secretato. Certo è che le indagini stanno bombardando, pezzo dopo pezzo, il Campidoglio a cinque stelle.
In ordine sono finiti nei guai Paolo Ferrara (capogruppo 5 Stelle in Comune), Luca Lanzalone (presidente di Acea e braccio destro della sindaca per le questioni più spinose dell’amministrazione: arrestato), Marcello De Vito (presidente dell’Assemblea Capitolina: arrestato) e ora Daniele Frongia.
Lui, l’assessore (autosospeso) allo Sport spiega di «aver appreso di essere coinvolto nell’indagine Rinascimento del 2017, per la quale non ho mai ricevuto alcuna comunicazione, elezione di domicilio o avviso di garanzia. A seguito di informazioni assunte presso la Procura il procedimento a mio carico trarrebbe origine dall’interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all’epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto».
La Raggi incassa così un altro durissimo colpo. Le opposizioni chiedono un passo indietro, con le dimissioni immediate. Lei però stringe i denti: «Dimissioni? Stiamo lavorando alla visita del Papa in Campidoglio (prevista per il 26 marzo, ndr). Buona giornata», le parole lapidarie della prima cittadina fuori da palazzo Senatorio. Ma i consiglieri di maggioranza iniziano ad avere perplessità. Per questo motivo, tra domani e lunedì, sarà convocato un vertice segreto a cui potrebbe parte anche Beppe Grillo.