«Non si torna al passato», dice Virginia Raggi su Facebook. Un post rilanciato dal blog di Beppe Grillo e in perfetta sintonia con «la giunta di Roma deve andare avanti» firmato dal vicepremier Luigi Di Maio. Il vertice dei 5 Stelle fa quadrato nonostante diversi mal di pancia in giro per il movimento. Mentre si rincorrono voci su altri indagati nell’inchiesta «Congiunzione astrale». Ma la Sindaca prova l’ennesimo rilancio: «Affaristi, tangentisti, corrotti, palazzinari che da decenni hanno infettato i gangli vitali dell’amministrazione di Roma stanno provando ad adottare ogni metodo per tornare a “fare affari” anche a modo loro. A loro ho opposto le procedure di legge, i bandi di gara, i concorsi: tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione di un sindaco» (…)
Di certo l’operazione dello stadio della Roma, che avrebbe dovuto diventare il simbolo del «fare», non potrà essere almeno per il momento una carta per recuperare il consenso perduto. Anche perché lo scenario è agitato da tutte le parti. Da una parte una possibile fronda (si parla di cinque consiglieri molto scettici) in Campidoglio (ma sulla convenzione urbanistica non si voterà tanto presto). Dall’altra anche la spada di Damocle della stessa Roma, pronta a chiedere un maxi-risarcimento nel caso saltasse tutto. Fra l’altro c’è anche un equivoco passaggio di un’intercettazione agli atti in cui l’avvocato Camillo Mezzacapo, l’altro arrestato con De Vito, dice: «Pallotta se ne deve andare…Deve capire che qua lo stadio non lo fa». (…)