La Roma torna a vincere in trasferta in Europa dopo sette partite, l’ultima volta era accaduto nel febbraio 2015 contro il Feyenoord. Consolida il primo posto nel girone E e mette al sicuro la qualificazione. Basta un pareggio nel prossimo turno contro il Viktoria Plzen all’Olimpico per guadagnare la qualificazione con una giornata di anticipo. E’ finita 4-2 per i giallorossi, ma la differenza dei valori in campo è stata superiore ai due gol di scarto. La Roma ha dimostrato di essere in salute, nonostante le numerose assenze e ha confermato anche in Europa League la sua grande facilità nell’andare in gol: 12 reti in quattro partite, solo Shakhtar e Zenit (13) hanno segnato di più. C’è stata una reazione rispetto alla partita di Empoli, quando per la seconda volta nella stagione la squadra giallorossa era rimasta a secco. L’attacco è stato più concreto e questa volta la rimonta è stata completata, perchè come all’Olimpico l’Austria Vienna era passata in vantaggio.
DE ROSSI IN DIFESA – Niente turn over per Spalletti, salvo l’avvicendamento tra i portieri. Il tecnico ha mandato in campo la migliore formazione, al netto degli infortuni, con Perotti preferito a Salah. E’ tornato anche Strootman, non ancora al cento per cento della condizione, in difficoltà a proteggere Juan Jesus. Tra i due mediani il compito di cominciare l’azione è stato affidato a Paredes, cresciuto molto nelle ultime partite, ieri uno dei migliori. De Rossi in difesa ha assolto i compiti con esperienza e senso tattico, salvo ingaggiare da subito un duello senza esclusione di colpi con il fastidioso Kayode. Senza mezza difesa (assenti Manolas, Vermaelen, Fazio, Florenzi, Mario Rui), la Roma non ha brillato nel primo tempo lasciando spesso il possesso palla ai modesti austriaci.
IN SALITA – E’ cominciata subito male per i giallorosssi. Dopo due minuti l’Austria Vienna era già in vantaggio. Il solito errore di Juan Jesus, che ha lasciato spazio per il cross di Venuto. Uscita difettosa di Alisson, Rüdiger non è riuscito a liberare e Kayode ha fatto il bis dell’Olimpico. Spalletti alla vigilia aveva detto che la Roma non voleva più buttare via le partite come a Empoli, che i giocatori avrebbero “ringhiato”. La reazione è stata immediata. Al primo affondo la Roma ha pareggiato. Azione avviata da Paredes, sempre più dentro il sistema di gioco spallettiano, cross di Bruno Peres per Dzeko che ha anticipato Rotpuller. Azione in fotocopia con quella del gol del bosniaco contro l’Inter un mese fa.
IL VANTAGGIO – La Roma ha rischiato sempre un po’ in difesa, soprattutto sulla sinistra, con la complicata marcatura di Juan Jesus (cresciuto nella ripresa) su Venuto. L’ex interista ha giocato abbastanza largo, perché Spalletti ha preferito optare per la difesa a quattro. Il divario tecnico in campo è stato anche più evidente della partita di andata, nella quale la Roma si era fatta rimontare due reti quando la vittoria sembrava in cassaforte. Il gol del vantaggio è arrivato al 18′ ed è stato un regalo della difesa austriaca. Sul calcio d’angolo di Paredes, Martschinko è intervenuto goffamente sul primo palo per respingere il colpo di testa di Dzeko, impedendo così a Hadzikic di arrivare sul pallone. Per De Rossi è stato un gioco da ragazzi ribattere a rete. Il capitano, al debutto stagionale in Europa League dopo l’espulsione contro il Porto, costata tre giornate di squalifica, ha rischiato grosso con un doppio fallo su Kayode, punito dall’arbitro con il cartellino giallo.
ALTRA MUSICA – Nella ripresa la Roma è scesa in campo con l’evidente tentativo di mettere al sicuro il risultato e ha spinto sull’acceleratore. Prima Perotti e poi Dzeko hanno mancato l’occasione per un soffio. Ma dai e dai il terzo gol è arrivato nel cuore della ripresa, dopo che l’Austria Vienna si era fatto pericoloso con qualche tentativo in contropiede. Il cross di El Shaarawy ha trovato Dzeko (un giocatore trasformato rispetto a quello di inizio stagione) che ha anticipato Filipovic, anche nel tentativo di ribattere a rete dopo che il pallone era finito sul palo. Prima doppietta in Europa per il centravanti ritrovato, che sale a dodici gol calcolando anche quelli in campionato. Al 33′ Nainggolan ha realizzato la quarta rete. Nel finale il secondo gol austriaco di Grünwald. La Roma c’è ed è più forte degli infortuni.