Stadio della Roma, la macchina per decidere è partita. Una riunione ogni giovedì, porte aperte ad associazioni e comitati, come ha chiesto la Regione, e confronto serrato su temi come mobilità e infrastrutture. Poi sulle cubature. Si è aperta la Conferenza dei servizi sul progetto da 1,6 miliardi della società giallorossa a Tor di Valle. Su tutto pende il no del Campidoglio a 650 mila metri cubi in più rispetto ai 350 mila stabiliti dal piano regolatore, sufficienti solo per lo stadio e non per i tre grattacieli firmati da Libeskind.
E in compenso l’assessore all’Urbanistica Berdini rinuncerebbe al nuovo ponte sul Tevere e al prolungamento della metro B. «Le torri sono previste – ribatte il responsabile regionale del Territorio Civita – per la legge sugli stadi e la delibera sull’interesse pubblico». «Ma chi paga le altre opere, il Comune? E con quali soldi – attacca il dem Pelonzi – Il rischio è che gli investitori ritirino l’offerta». E il deputato del Pd Marroni: «Senza infrastrutture lo stadio è sempre più un favore a un noto istituto di credito e a privati». I resoconti delle sedute sono pubblicati sul sito della Regione dedicato allo stadio, che ha già contato quasi 4 mila accessi.