“Penso 25 ore al giorno a come aiutare la squadra”. Ranieri ci crede ancora e, dopo il pareggio del Milan, stasera contro la Fiorentina chiede alla Roma un sussulto d’orgoglio per continuare a sognare il miracolo Champions. Per il tecnico è facile trovare lo spunto motivazionale, basta e avanza il ricordo del 7-1 in Coppa Italia: “Mi auguro che quella sconfitta e il ko con il Napoli siano la benzina che ti fa reagire. I viola utilizzano molto bene l’arma della palla lunga a scavalcare la difesa, è un modello che ripetono molte volte al di là di chi gioca. Dobbiamo stare attenti a non dargli la profondità per farci male”.
L’allenatore di San Saba, che non si è confrontato con il presidente Pallotta dopo lo sfogo di domenica sera rivolto ai giocatori (“No, non ci ho parlato”, rivela), ha analizzato i problemi della rosa e chiesto a gran voce un aiuto reciproco tra calciatori ai quali ha chiesto anche di tirar fuori gli attributi: “Questa è una squadra che sta vivendo un momento particolare. Ho letto le analisi su velocità, potenza e corsa. Siamo uguali al Napoli, ma non corriamo da squadra al contrario loro. Loro hanno avuta una percentuale di passaggi riusciti notevole, mentre noi siamo stati carenti. Questo dipende da una mancanza o perdita di fiducia che i ragazzi hanno, ma voglio uomini ed una squadra che sappia reagire alle avversita. Quando le cose vanno male devono sapersi aiutare l’un l’altro”.
Ranieri ha ribadito la volontà di vedere una formazione corta e compatta, lanciando una frecciatina agli imitatori del tiki-taka, con un concetto che potrebbe anche essere riferibile allo stile di gioco che aveva provato ad imporre il suo predecessore: “Dico ai ragazzi di non giocare la palla nella nostra metà campo, perché sono pochissime le squadre che dal portiere riescono a fare gol. Non capisco perché tutti vogliono iniziare a giocare da dietro”.
All’Olimpico sarà record negativo di tifosi. “E’ logico che io chieda sempre il supporto, ma tifosi vogliono anche vedere una squadra reagire, che abbia una ribellione e allora il pubblico te lo tiri dietro”. In conferenza c’è spazio anche per il tema relativo a Totti, che prima della partita con il Napoli ha chiesto maggiore potere decisionale all’interno della dirigenza: “Francesco ha già assunto un ruolo importante. Ha smesso da un anno e mezzo e c’è un processo step by step per entrare in sintonia con la società pensare bene quello che deve fare. E’ un punto di riferimento importante per me, lo è per i giocatori e per la società, ma sarà quest’ultima, parlando con lui, a vedere in quale direzione è meglio che agisca”.
In giornata l’emittente beIN Sports ha pubblicato un’anticipazione dell’intervista dell’ex numero 10 giallorosso: “Essere dirigente è un’ esperienza diversa dall’essere giocatore. E’ un altro lavoro, molto impegnativo e passionale. L’ho intrapreso con lo spirito giusto, come se facessi il calciatore. Comincia una nuova avventura, sono molto contento”.