Non è stato un gol banale, quello segnato da Radja Nainggolan contro l’Austria Vienna in Europa League. Non solo per il gesto tecnico apprezzabile del numero 4, un piattone destro angolato di prima intenzione a superare il portiere avversario Hadzikic. E nemmeno perché la marcatura del centrocampista ha determinato il risultato e messo in ghiaccio la vittoria europea in casa della formazione di Fink. Bello, giusto, corretto, ma la notizia è un’altra: la rete del belga è stata la numero 500 per Luciano Spalletti da allenatore della Roma contando tutte le competizioni, Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League e Europa League.
500 sono “tanta roba” per usare un’espressione ricorrente nel linguaggio del manager di Certaldo. Per far capire la proporzione del dato, 500 rappresentano circa un decimo della produzione offensiva complessiva della storia romanista: 5264 gol in 3548 match disputati. Spalletti ne ha fatti segnare 500 in 262 incontri con una media di 1,91 a partita. Come è noto, c’è stato uno Spalletti primo ed è in atto uno Spalletti secondo. Lo Spalletti primo durò dal 2005 al 2009, in questo periodo arrivarono 414 reti. Con lo Spalletti secondo, dal gennaio 2016, se ne sono aggiunte altre 86.
Tuttavia, il dato non è ancora da record per quanto riguarda il corso giallorosso: il “coach” più prolifico resta Nils Liedholm con 564 gol fatti in 442 gare. Spalletti viene subito dopo “Il Barone” e ha praticamente doppiato Capello terzo a 222 realizzazioni. D’altronde, è sotto gli occhi di tutti che il calcio “spallettiano” sia votato all’attacco con molte occasioni create nell’arco dei novanta minuti.
Il primo sigillo ufficiale della serie arriva in campionato il 28 agosto 2005, lo firma Mancini nel 3-0 alla Reggina dei capitolini al “Granillo” di Reggio Calabria. È anche la prima vittoria di Luciano con la Roma. Il brasiliano, all’epoca, era uno dei giocatori preferiti da Spalletti: “Uno come Mancini non l’avete mai visto a Roma”, ripeteva quasi esagerando per sottolineare le doti dell’esterno cresciuto nell’Atletico Mineiro. Non è un caso che lo stesso Amantino sia il secondo ad aver segnato di più sotto l’egida di Luciano: 44 gol. “Sono molto grato a Spalletti e gli auguro le migliori fortune perché è stato uno dei migliori allenatori che ho avuto in carriera. Mi ha insegnato il calcio e a essere più responsabile tatticamente”, la testimonianza dell’attaccante ora al Villa Nova in Serie D carioca.
Il primo della categoria “gol con Spalletti” – nemmeno a dirlo – è Francesco Totti fermo a quota 99. “Aspetto che segni il centesimo. Ci tengo tanto che raggiunga questo traguardo con me”, ha ripetuto a più riprese il toscano. Il terzo ad aver beneficiato meglio della cura è Mirko Vucinic a 35. Il montenegrino ha recentemente usato parole al miele per l’ex mister in un’intervista a Repubblica: “Non è uno che si fa contagiare dall’ansia – ha osservato – lo conosco bene, rispetto a quando ci ho lavorato insieme è cambiato molto. Cambiato in meglio, nel modo in cui affronta gli allenamenti, come guarda partite, come sa intervenire in corsa. Mi è sembrato ancora più maturo. Soprattutto nella gestione del gruppo: sa farlo funzionare, ed è un aspetto fondamentale nel calcio di oggi. Fondamentale per vincere”.
Ma non è tutto. Quello ad avere la media gol più alta con Spalletti alla guida, in rapporto alle reti segnate e alle partite giocate, è Edin Dzeko. Il bosniaco ha messo dentro 23 palloni in 37 apparizioni totali. 0,62 è la media. Migliore di quella di Totti (0,58), di Salah (0,46), di Vucinic (0,29), di Mancini (0,26). Migliore in assoluto, in poche parole. Per il resto, sono 53 i calciatori diversi ad essere andati in gol con “Lucio” anche in una sola occasione: da Valerio Virga a Samuel Kuffour passando per Matteo Ferrari, Shabani Nonda e Houssein Kharja. Giusto per ricordare qualche nome. Quante storie in 500 gol. I 500 gol di Spalletti con la Roma.