Esulta, Daniele, esulta. Strilla con quella giugulare che è il tuo marchio di fabbrica. Urla con la tua gente, sotto quello spicchio giallorosso che nonostante tutto era là perché non sarai mai sola. Goditelo fino in fondo quel gol che può valere una fortuna, il primo in campionato di una stagione in cui troppo spesso sei stato costretto a confrontarti con i medici piuttosto che con il tuo spogliatoio. Esagera al fischio finale, braccia alzate, urlante e festante, ancora con la tua, la nostra gente. Fagli sapere a tutti che sei ancora un giocatore, un grande giocatore, anche se gli acciacchi continuano a farsi sentire, c’è tempo per pensare a quello che vorrai fare da grande.
La sua serata Che sarebbe stata la tua serata, caro Daniele De Rossi, te lo aveva anticipato un signore che ha visto il paradiso e gli è sembrato un supermercato, giusto per non perdere l’abitudine. La Roma stava facendo il riscaldamento in campo, quando quel signore si è materializzato a bordo campo con la sua inconfondibile andatura e il vocione da ex fumatore. Daniele nostro, il Capitano, lo ha visto, ha sorriso e gli è corso incontro. Per abbracciare quel Walter Sabatini che per oltre quattro anni era stato il direttore sportivo di una Roma che provava a pensare in grande (non ha vinto niente quella Roma, ma per due volte ha stabilito il record di punti e vittorie della società). (…)
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FONTE: Il Romanista – P. Torri