La scena più significativa a Marassi arriva dopo il fischio finale: i giocatori si abbracciano fra loro, si incitano, De Rossi si divide tra i compagni e i tifosi festanti nel settore ospiti, a cui rivolge un bellissimo urlo da condottiero. La Roma si è riaccesa e ritrovata in una notte a Genova, stadio dove spesso accadono cose non banali: lì, nel 2005 sempre contro la Samp, nacque il 4-2-3-1 spallettiano con Totti centravanti, l’altro ieri potrebbe (condizionale decisamente obbligatorio) esser sbocciata la squadra di Ranieri.
La domenica giallorossa è stata ancora più bella del sabato, che aveva già portato il distacco dal Torino, tre punti recuperati al Milan e un -1 dal quarto posto: il pari di San Siro tra Inter e Atalanta e quello inatteso della Lazio in casa col Sassuolo consentono a De Rossi e soci di guadagnare in un colpo solo punti su tutte le rivali per la Champions e l’Europa League. E il caso di nominarle entrambe, perché il mischione che si è riformato tra il terzo e l’ottavo posto è il preludio a una volata di sette partite in cui ogni squadra resterà sospesa tra il tutto e il nulla. Una corsa che la Roma annichilita da Spal e Napoli non sembrava neppure in grado di affrontare e invece ora, all’improvviso, si ritrova a sei punti dall’Inter terza, con la prospettiva di uno scontro diretto da affrontare a Milano fra due settimane, il sabato di Pasqua.
E quella la sfida teoricamente più dura nel cammino finale di Ranieri, c’è anche la Juventus alla terzultima ma i bianconeri, quella sera, saranno campioni d’Italia già da un pezzo e forse ancora impegnati in Champions. Le altre avversarie si chiamano Udinese, Cagliari, Genoa, Sassuolo e Parma, in tutto quattro partite all’Olimpico e tre in trasferta, insomma c’è di peggio ma la Roma di quest’anno non dà la minima garanzia. Ecco perché saggiamente il tecnico di San Saba ha invitato tutti alla calma dopo il successo fondamentale di Genova: «Ora non pensiamo alla Champions – ha detto Ranieri – anche se i giocatori fra loro lo stanno già facendo, ma ragioniamo di partita in partita».
I progressi nelle ultime due gare si sono visti, soprattutto nell’unità d’intenti e nello spirito, ma di problemi ne restano diversi. A cominciare dagli infortuni: a Marassi Karsdorp si è procurato una lesione al flessore che gli farà saltare almeno le prossime due partite. Si tratta del 44° infortunio muscolare della stagione, numeri ai confini della realtà. E considerata la squalifica in arrivo per Kolarov, il recupero non ultimato di Florenzi e lo
stop di Santon, che tornerà disponibile solo a inizio maggio, Ranieri al momento non
ha terzini da schierare contro l’Udinese.
Chiederà uno sforzo all’esterno di Vitinia, atteso in gruppo a metà settimana per testare le condizioni del polpaccio lesionato in nazionale. Dovrebbero recuperare Perotti e Pastore almeno per la panchina, El Shaarawy è pronto a riprendersi il posto dal l’ mentre va valutata la condizione di Under: ai postumi della lesione muscolare si è aggiunta una fastidiosa lombalgia che gli ha impedito di giocare con la Samp.
FONTE: Il Tempo – A. Austini