Ranieri ha chiamato, per l’ennesima volta, a raccolta i tifosi. Ci sta in un momento della stagione in cui anche i malati di ottimismo sanno che gli appelli sono finiti. Non si può più sbagliare, qualunque sia il nome della squadra che si deve affrontare. Anzi, battere. Perché lo dicono i numeri, al tramonto di una stagione in cui questa Roma troppe volte ci ha fatto tornare a casa con il magone, increduli, arrabbiati, delusi, amareggiati, addirittura rassegnati.
Ranieri da tifoso sa bene, peraltro, che sui tifosi ci può mettere la mano sul fuoco, non solo su quelli che domani pomeriggio si presenteranno all’Olimpico (e noi speriamo che in questi due giorni ce ne saranno parecchi altri che avranno voglia di andare allo stadio per gridare forza Roma). Ranieri, però, temiamo che ancora non possa sapere, e lo ha detto, quale Roma si presenterà in campo.
Quella senza anima vista, per esempio, sul campo della Spal giusto per limitarci al periodo ranierano, o quella perlomeno viva che ha riacceso la speranza sabato scorso sul campo della Sampdoria? La risposta a questo interrogativo ci dirà se la Roma potrà inseguire per il sesto anno consecutivo la qualificazione alla Champions League, fermo restando che poi diventeranno fondamentali anche i risultati di Milan, Lazio e Atalanta, le altre tre pretendenti a quel quarto posto che vale non meno di una cinquantina di milioni di euro. (…)
PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI
FONTE: Il Romanista – P. Torri