Se volessimo mischiare il sacro col profano, si potrebbe dire che questa per la Roma sia davvero una Pasqua di resurrezione. Sette punti in 3 partite, le avversarie che frenano più spesso del previsto e la zona Champions improvvisamente tornata a portata di mano. Il futuro però non può attendere le certificazioni di fine stagione e così, entro questa settimana, alcune scelte dovranno essere fatte.
IL CASTING — La prima nella lista è quella del direttore sportivo. Il “casting” portato avanti nelle scorse settimane dal presidente Pallotta, supportato dal consigliere Franco Baldini e dal ceo Guido Fienga, sono ormai agli sgoccioli. E se l’attuale d.s. Massara gode sempre di più fiducia in chi lavora a Trigoria (e non solo), c’è anche chi preferirebbe puntare su “mister plusvalenza” Campos (che però ha perplessità e il Lilla non vuole perdere) oppure sul più credibile Petrachi (che comunque ha ancora un anno di contratto col Torino) per far tandem con lo stesso Massara, ammesso che quest’ultimo non accetti le lusinghe del Bologna. Insomma, pro e contro non mancano, anche perché a volte i famosi “tre centri di potere” – Roma, Londra e Boston – evocati spesso dall’ex d.s. Walter Sabatini, devono riuscire a coordinarsi al meglio. L’impressione però è che questo avverrà presto.
TOTTI E RANIERI — E magari, contestualmente, ci sarà anche la promozione di Francesco Totti a “responsabile tecnico”. Non proprio il ruolo decisionale che lui auspica, ma di sicuro un segnale di fiducia verso leopardiane “magnifiche sorti e progressive”, sempre che tutto fili per il verso giusto. A cominciare dalla scelta del prossimo allenatore che – tra sogni (Conte) e piste più praticabili (Sarri, Gasperini, Giampaolo o i portoghesi Jardim e Fonseca, qualora arrivasse Campos) – sta per entrare nel vivo. Ma occhio a Ranieri. In caso di approdo in Champions League, l’uomo del (mezzo) miracolo avrebbe tutti i diritti per sentirsi proporre una riconferma. Il primo nodo che dovrà sciogliere il prossimo direttore sportivo, in fondo, sarà proprio questo.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini